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POZZUOLI/ Soldi per entrare nella Guardia di Finanza, arrestato consigliere comunale del PD – GUARDA IL VIDEO

POZZUOLI/ Soldi per entrare nella Guardia di Finanza, arrestato consigliere comunale del PD – GUARDA IL VIDEO
  • Pubblicato24 Marzo 2015

di Gennaro Del Giudice

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Ciro Del Giudice incalzato dall’inviato de “Le Iene”

POZZUOLI – E’ stato arrestato all’alba nella propria abitazione, Ciro Del Giudice, consigliere comunale del Partito Democratico di Pozzuoli ed ex militare della Guardia di Finanza. A notificare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli per i reati di millantato credito, corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio sono stati i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Criminalità Economica. Ciro del Giudice è accusato di aver chiesto 55mila euro al padre di un candidato al concorso per allievi marescialli della Guardia di Finanza  per il superamento delle prove, prospettando la possibilità di poter intervenire presso la commissione giudicatrice. Insieme a un sottufficiale del GICO di Napoli, il maresciallo capo Bruno Corosu, Del Giudice sarebbe riuscito poi a farsi consegnare dal genitore dell’aspirante una cifra pari a 40mila euro.

 

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Il consigliere comunale Ciro Del Giudice

L’ACCUSA – Nella prima vicenda – scrive il Procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli – nella sua genesi oggetto di un servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva “Le Iene” – è emerso che Bruno Corosu e Ciro Del Giudice (ex finanziere) avevano prima ottenuto la promessa e poi la consegna di 40mila euro (rispetto la somma complessiva concordata di 55mila euro) dal padre di un candidato al fine di favorire per quest’ultimo it superamento delle prove per il concorso Allievi Marescialli della Guardia di Finanza per l’anno 2014. I due indagati sono riusciti a farsi consegnare dal padre del candidato la cospicua somma di danaro, prospettando la possibilità di intervenire presso la Commissione del concorso pubblico. Invero, secondo quanto testualmente scrive il GIP di Napoli, il padre del candidato e l’aspirante stesso, cedendo alle illecite richieste, hanno comunque posto in essere una “condotta (…) fortemente censurabile sul piano etico e deontologico”, fermo restando che gli stessi “devono essere giuridicamente qualificati come soggetti danneggiati dalla condotta degli autori del reato”.

 

Pelazza mentre mostra il video al Sindaco e ai consiglieri comunali
Pelazza mentre mostra il video al Sindaco e ai consiglieri comunali

SORPRESO DA “LE IENE” – Le indagini sono condotte dal pm Henry John Woodcock e coordinate dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli. Del Giudice finì in un servizio della trasmissione “Le Iene”, il cui inviato Luigi Pelazza lo scorso 15 maggio 2014 fece irruzione al termine di un consiglio comunale mostrando al sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e a vari consiglieri comunali un video che ritraeva Ciro Del Giudice insieme ad un’altra pesona, un suo dipendente Luigi Cavaliere, mentre illustrava le modalità per entrare in Guardia di Finanza. Venticinquemila e cinquantamila euro le somme richieste per diventare finanziere semplice e maresciallo. Dopo pochi giorni Del Giudice fu iscritto nel registro degli indagati con le fiamme gialle di Pozzuoli che perquisirono la sua abitazione e il ristorante in cui avvenne la presunta trattativa ripresa dalle telecamere nascoste de “Le Iene”. Ciro Del Giudice attualmente era autosospeso dalle funzioni di consigliere comunale ed era stato espulso dal gruppo consiliare del PD.

 

ALTRI 3 ARRESTI – Insieme a Ciro Del Giudice e Bruno Corosu nel mirino delle Fiamme Gialle sono finiti anche due imprenditori, i fratelli Salvatore e Andrea D’Emilio, operanti nel settore della vigilanza privata. Dalle indagini è emerso un patto con il quale il maresciallo si era impegnato a mettere a disposizione degli imprenditori i propri poteri per compiere una serie di atti volti a favorirli, ottenendo in cambio favori e utilità. Guai anche per un dipendente pubblico, Nicola Guarino, in servizio presso la Scuola nazionale dell’Amministrazione di Caserta: dalle indagini è emerso un accordo corruttivo per il quale Guarino avrebbe svelato segreti d’ufficio ai D’Emilio ottenendo in cambio l’assunzione, con annesso trattamento di favore, del figlio presso una società riconducibile ai due.

 

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