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Terremoto a Pozzuoli, il mese di giugno si chiude con una scossa nella notte

Terremoto a Pozzuoli, il mese di giugno si chiude con una scossa nella notte
  • Pubblicato30 Giugno 2023

POZZUOLI – Puteolani svegliati nel sonno. L’orologio segnava le 4.27 di questa mattina quando i sensori dell’Osservatorio Vesuviano hanno registrato al vulcano Campi Flegrei un terremoto di magnitudo preliminare 1.7 a una profondità di 1,8 km ed epicentro nei pressi del cratere della Solfatara. Sono stati proprio i residenti della zona nord di Pozzuoli ad avvertire il sisma. Nella settimana precedente, dal 19 al 25 giugno, sono stati localizzati 29 terremoti con magnitudo massima 1.6. Secondo l’ultimo bollettino dell’INGV, inoltre, da gennaio 2023 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 15±3mm/mese. Da qualche settimana si rileva una riduzione della velocità di sollevamento.

I DATI DI MAGGIO – Durante il mese di maggio, invece, nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 661 terremoti con una magnitudo massima 3.5. Di questi, 633 eventi (circa il 96% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non determinabile a causa della bassa ampiezza del segnale non chiaramente distinguibile dal rumore di fondo; 25 eventi (circa il 3.5% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9,  2 eventi (circa lo 0.3% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.9 e 1 evento (circa lo 0.2% del totale) ha avuto una magnitudo maggiore o uguale a 3.0. In totale sono stati localizzati 331 eventi (circa il 50% di quelli registrati), ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Bagnoli, Solfatara-Pisciarelli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 4.5 km. Secondo gli esperti dell’INGV il sollevamento registrato alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE), a partire da novembre 2005, è di circa 109.5 cm, di cui circa 76 cm da gennaio 2016. Le misure termografiche nelle aree monitorate mostrano andamenti della temperatura in diminuzione nell’area della Solfatara e in aumento in quella di Pisciarelli. I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. Il flusso di CO2 dal suolo nell’area della Solfatara si conferma essere di circa 3000 t/d, valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi a degassamento persistente.