POZZUOLI/ Intossicati al ristorante, il racconto: «Ho sentito lo stomaco scoppiare» La replica: «Non è vero. Dagli altri ospiti solo complimenti»

POZZUOLI – «Mentre mangiavo ho sentito come se lo stomaco stesse per esplodere. Sudavo, tremavo e avevo le labbra viola. Sono uscito per prendere un po’ d’aria fuori e lì sono svenuto. Dopo 40 minuti mi ha trovato mio padre. E’ stato terribile». Sono le parole, all’indomani della grande paura, di Antonio Iorio, di Orta d’Atella, una delle dieci persone intossicate domenica durante un pranzo al ristorante “Da Emilio-Tre Piccioni” a Pozzuoli. Antonio è finito in codice verde all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli da dove è stato dimesso alle due del giorno successivo. Insieme a lui altri nove, tra amici e parenti, sono finiti nei pronto soccorso di Napoli e provincia e dimessi nella stessa serata. I sintomi sarebbero da ricondurre alla salmonellosi, ipotesi seguita dai NAS che indagano sull’accaduto coordinati dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli che hanno sequestrato il ristorante e denunciato il titolare per violazione delle norme sulla sicurezza alimentare e avvelenamento.
IL MENU’ – Nel mirino sarebbero finite alcune pietanze del menù di mare da 70 euro offerto dal ristorante, in particolare salmone e pesce spada marinati, ricotta e ostriche crude (nella foto di copertina) serviti ai trentaquattro adulti che partecipavano al banchetto. «Abbiamo iniziato a mangiare verso le 14 una serie di antipasti, poi due primi. Era tutto buono – ha detto Antonio Iorio – Poi, improvvisamente, non si è capito più niente. C’era gente che si sentiva male e vomitava. Inizialmente ci hanno pure aggrediti, siamo stati accusati di non voler pagare il conto, addirittura non volevano che chiamassimo il 118. Mi hanno portato del ghiaccio, dicevano che poteva essere un colpo di caldo, un’insolazione. Oppure che avevo bevuto alcol quando io sono astemio. Poi mio nipote è uscito fuori e di nascosto ha chiamato i soccorsi».
LA RISPOSTA – Nella mattinata di ieri i NAS dei carabinieri e personale dell’Asl Napoli 2 Nord hanno effettuato i rilievi all’interno della cucina e nei locali del ristorante, riscontando gravi carenze igienico-sanitarie. Nel mirino sono finite conservazione, provenienza e lavorazione del prodotto fresco. Versione dei fatti diametralmente opposta è invece quella fornita dal direttore del ristorante. «Non sono preoccupato perché solo 10 persone su 200 hanno avuto problemi. Lo sarei qualora ci fossero stati casi anche in altri tavoli e in altre cerimonie, cosa che però non è successa. Lo stesso menù è stato servito a tutti, ma solo la cerimonia ha avuto problemi» spiega Giuseppe, che tenta di smontare tutte le accuse rivolte dal papà del festeggiato «Dopo che si è sentito male ho saputo dalla moglie che soffre di diabete. Mi sono preoccupato ed ho chiamato io l’ambulanza perché non lo vedevo bene e questa cosa posso dimostrarlo visto che la telefonata è stata registrata. Una volta che è arrivato il 118 – prosegue – è sceso un anziano che ha chiesto ai sanitari di farsi visitare, poi è stato bene. Nel locale c’era anche un’infermiera specializzata che è andata verso il bagno per aiutare chi diceva di non sentirsi bene, ma nessuno l’ha voluta”. Versioni che non coincidono nemmeno sull’orario di inizio cerimonia e sul conto da pagare. «Sono arrivati alle 15:30, poi hanno bevuto tanto, qualcuno era alticcio e altri un po’ su di giri. Poi ad un certo punto non si è capito più niente, c’era gente che urlava e che inveiva contro di noi. Quando sono andati via hanno detto che non avrebbero pagato e noi non abbiamo fatto problemi».
LE FOTO DEI PIATTI SERVITI DURANTE IL PRANZO