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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Incendiata l’auto del suocero di Lino Pagliuca, nuovo pentito di camorra – LE FOTO

POZZUOLI/ Incendiata l’auto del suocero di Lino Pagliuca, nuovo pentito di camorra – LE FOTO
  • Pubblicato9 Settembre 2020

POZZUOLI – Data alle fiamme l’auto del suocero del nuovo pentito di camorra Procolo Pagliuca alias “Lino”. Il rogo, di chiara matrice dolosa, è avvenuto nella notte di lunedì in via Artiaco a Pozzuoli, nei pressi dell’omonimo rione dove vivono i parenti del capoclan detenuto dal 2008. L’auto, una Mercedes di tipo classe A, era parcheggiata lungo la strada, all’interno degli spazi riservati alla sosta, quando poco dopo la mezzanotte è stata data alle fiamme da ignoti. Il veicolo, di proprietà del padre di Francesca Mastantuoni, la moglie del neo pentito, è andato completamente distrutto dalle fiamme che hanno danneggiato anche un’altra auto parcheggiata nelle vicinanze. Il rogo è stato domato dai vigili del fuoco giunti sul posto insieme a polizia e carabinieri che hanno avviato indagini sull’accaduto.

RITORSIONE – Il raid è avvenuto dopo appena un mese dalla decisione dell’ex ras del Rione Toiano di collaborare con la giustizia. Tempi e modalità che possono essere ricondotti a un segnale della camorra locale indirizzato nei confronti della nuova gola profonda che sta raccontando fatti e misfatti della mala flegrea. La decisione di Pagliuca ha fatto scattare le misure di protezione nei confronti di alcuni dei familiari più stretti, che dagli inizi di agosto hanno lasciato la città di Pozzuoli: hanno aderito al programma di protezione la moglie Francesca, i figli e altri parenti. Mentre si sono rifiutati il fratello Mario e la sorella Cinzia, che hanno preso le distanze dalla decisione del Ras, creando tensioni all’interno della famiglia.

IL PENTITO – Procolo Pagliuca è un pezzo da novanta della camorra flegrea a capo del clan di famiglia legato al cartello criminale dei Longobardi. Sulla sua testa pende anche un’accusa per omicidio: insieme ad Antonio Luongo, detto ‘o pazzo, è ritenuto uno dei killer che nel 2008 uccisero a Toiano Gennaro Perillo. Nel 2010 –quando già era in cella – fu destinatario di un ordine di carcerazione insieme ad altri 83 affiliati al cartello Longobardi-Beneduce: tra gli arrestati tutti i suoi familiari più stretti: il padre Salvatore detto ‘o biondo (sta scontando anch’egli 17 anni e 4 mesi), la madre Partorina Arcone (condannata a 15 anni), il fratello Mario, la sorella Cinzia, la moglie Francesca Mastantuoni e il cognato Salvatore Baldino. I Pagliuca furono protagonisti della faida tra i Longobardi e i Beneduce, tra il 2006 e il 2010: in quel periodo gestirono per conto di Gennaro Longobardi l’alleanza con il clan Sarno di Ponticelli in virtù di un accordo stretto tra il boss e Luciano Sarno.