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Politica

Figliolia col freno a mano tirato: per Mobilio rischio flop a Pozzuoli

Figliolia col freno a mano tirato: per Mobilio rischio flop a Pozzuoli
  • Pubblicato9 Settembre 2020

POZZUOLI – «Niente per me, niente per nessuno» Chi conosce Figliolia sa quanto sia accentratore e “prima donna” il sindaco di Pozzuoli autentico “fantasma” in questa campagna elettorale per le elezioni regionali. Nonostante abbia calato dall’alto il nome di Giordana Mobilio, scontentando quasi tutte le “quote rosa” del PD di Pozzuoli, Figliolia ha inserito il freno a mano dando il compito a qualche suo/a fedelissimo/a di raccogliere voti per far “ben figurare” il partito e magari “contarsi” per il futuro. Nel frattempo le donne del PD continuano ad osteggiare la scelta sposata dal segretario Antonio Tufano e appoggiata da Mariano Amirante, Marzia del Vaglio e “ufficialmente” (ma nei fatti è tutto da vedere) da Gigi Manzoni, che al momento ha lasciato traccia della sua campagna pro-Mobilio con foto postate su Facebook. Ritornando alle donne del PD, queste si sono sentite scavalcate dalla “carneade” di turno a cui hanno voltato le spalle, apostrofando il circolo cittadino come un circolo maschilista dove le decisioni sono ad unico appannaggio degli uomini. Tutto ciò nonostante militanza, sostegno e fedeltà alla causa mostrati negli anni al partito e a Figliolia.

I TUFFI E LA NUOVA IDEA – Nel frattempo la candidata ha trascorso l’estate in cilento: stessa spiaggia, stesso mare e tanti tuffi con il fratello del ministro. Capito l’andazzo, visto che il nome che non viaggia nelle case dei puteolani c’è stato un tentativo di convincere il partito puteolano a sostenere Manfredi, il fratello del ministro. Dal canto loro i puteolani le hanno spiegato che “lei ha già pochi voti e che Manfredi è suo diretto concorrente”. E la campagna elettorale va avanti condotta da madre, padre e fidanzato (figlio dell’ex soprintendente Spinosa).

TRA LE BRACCIA DI BOVE – Davanti a questo scenario che un po’ tutti si stanno gettando tra le braccia del carrarmato Pasquale Bove di “Italia Viva” che ha fatto incetta di consensi. Tutti sul carro di Bove compreso Maione, che si è speso a tal punto da diventare agli occhi della gente il primo sponsor: “Bove è il candidato di Maione“, etichetta che il potente dirigente dell’Asl e gli uomini del partito non sembrano digerire, anche in virtù dell’esiguo peso politico che viene dato a Maione fuori dai confini della città di Pozzuoli. Insomma, se da una parte c’è un Bove che viaggia a vele spiegate verso il successo, dall’altra c’è Mobilio che fa i conti con i soliti fantasmi del PD.

Il cecchino