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LA LETTERA / “Caro Sindaco di Pozzuoli, dov’era l’altra sera?”

LA LETTERA / “Caro Sindaco di Pozzuoli, dov’era l’altra sera?”
  • Pubblicato7 Settembre 2023

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO“Salve Sig. Sindaco, sento un estremo bisogno di sottoporre alla Sua attenzione quanto successo il giorno 5 settembre 2023, a causa del grave e spaventoso incendio che ha interessato l’area della zona Solfatara, dove io e la mia famiglia abitiamo da più di vent’anni. Nel traffico all’altezza metropolitana, tornando da lavoro, notavo cenere cadere sull’auto, nonché un fumo nero copioso sporgersi dalla zona alta della città. Mai avrei pensato di varcare di li a poco la porta di casa mia, intorno alle 19:00, e vedere la zona antistante al nostro giardino con fiamme altissime.Ho subito cercato di mettermi in contatto con i vigili del fuoco, senza mai ricevere risposta. Mossa dalla paura e dalla preoccupazione – in quanto i minuti passavano celermente e il fuoco aumentava sempre più a causa del forte vento – ho cercato di allertare polizia, polizia municipale e carabinieri, senza mai ricevere risposta se non da un carabiniere alle 19:35, dicendomi che i vigili del fuoco erano stati allertati. Nel frattempo, purtroppo, abbiamo dovuto evacuare: la paura è stata tremenda, non sapevamo dove andare, cosa fare, perché siamo stati lasciati COMPLETAMENTE SOLI, mentre le fiamme stavano velocemente interessando la zona di casa nostra. La fortuna ha voluto che, mentre eravamo fermi con l’auto, abbiamo poco dopo visto due camionette dei vigili del fuoco e due pattuglie dei vigili urbani venirci incontro all’altezza dell’isola ecologica. Insieme ad una nostra vicina, li abbiamo accompagnati proprio a casa dei nostri vicini per poter permettere di spegnere quanto prima le fiamme. Ci siamo così armati, tutti, di pompe d’acqua e secchi, cercando invano di poter evitare l’irreparabile, perché il vento era forte e faceva gioco al dilagare del fuoco. Alle 20:15 le fiamme interessavano anche l’area che porta al rione solfatara, mentre un altro focolaio alla nostra sinistra desisteva a spegnersi. Ecco, Le ho raccontato ciò che è successo, ma mai Le potrei spiegare quello che abbiamo provato per ore, cercando nel nostro piccolo di salvare le nostre case e di salvaguardare la nostra salute.Si chiederà come mai sto spendendo del mio tempo per raccontarLe un episodio che dovrebbe conoscere. Le vorrei solamente porre delle domande molto semplici: Lei dov’era? Ha reale coscienza di ciò che è accaduto? Le spiego da cosa derivano queste domande. Nella totale disperazione, mentre nessuno dei numeri di emergenza e pronto intervento rispondeva, ho consultato la Sua pagina Facebook nella “speranza” che avesse lanciato un messaggio di supporto e/o vicinanza alla comunità puteolana interessata, senza trovarvi alcunché. Ho avuto però modo di leggere un post che mi ha colpita: il sindaco di Bacoli, Della Ragione, tramite il suo profilo social, rassicurava e mostrava vicinanza alla sua gente, circa l’incendio che stava interessando il Parco Cerillo, corredato da diverse foto: lui era accorso sul posto! Non sono così ignorante da pensare che i social siano la realtà, ma nella fattispecie di ciò che è accaduto quel pomeriggio alla popolazione che Lei rappresenta, mi sarei aspettata un segnale. Fisico o virtuale, purché si trattasse di un segnale di supporto. Io non l’ho scelta come sindaco, sto quindi “subendo”, democraticamente, il Suo operato: in questo caso specifico, però, ci tengo a precisare che non si tratta assolutamente di ideologie politiche condivise o meno, badi bene, ma di una situazione di particolare emergenza in cui noi interessati siamo stati abbandonati per ore. Ripeto, per ore. Lei, mentre la terra ancora bruciava, pubblicava sulla Sua pagina Facebook un “avviso importante” per i cittadini: il Ponte Copin sarebbe stato riaperto già dalla mattina del 6 settembre, scusandosi per il disagio creatosi con i cittadini.Si rende conto di ciò a cui ha dato importanza mentre Pozzuoli alta bruciava ed eravamo letteralmente disperati? Mentre le persone evacuavano dalle proprie case, terrorizzati, senza alcuna assistenza?Le sto scrivendo queste righe nella sera del 6 settembre, appurando Suo malgrado che ancora non ha mostrato alcunché verso noi cittadini colpiti dall’incendio. Non ha speso neanche una parola: forse aspettava che si trattasse di una vera e propria strage, per esprimersi in merito? Ma soprattutto: dove si trovava? Era in mezzo alla gente ad aiutare, per caso? Forse tra la folla di persone non l’ho riconosciuta. Attendo gentilmente una risposta, semmai Le interessasse leggermi attraverso Cronaca Flegrea. Buon lavoro Sindaco. Cordialmente, Ludovica Luongo”.