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POZZUOLI/ «5mila euro per i carcerati del clan» Arrestato uomo dei Longobardi-Beneduce

POZZUOLI/ «5mila euro per i carcerati del clan» Arrestato uomo dei Longobardi-Beneduce
  • Pubblicato25 Febbraio 2015

di Gennaro Del Giudice

grasso leonardo
Leonardo Grasso, arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo di Pozzuoli

POZZUOLI – Un’estorsione di cinquemila euro per finanziare gli uomini del clan detenuti in carcere. Era questa la somma che Leonardo Grasso, 57 anni, ritenuto affiliato ai Beneduce-Longobardi di Pozzuoli aveva chiesto a un imprenditore impegnato nella ristrutturazione di una palazzina nel capoluogo dei Campi Flegrei. Una “mazzetta per i carcerati” che l’uomo aveva iniziato a pretendere con insistenza e con minacce reiterate non appena erano iniziati i lavori edili. Soldi che dovevano servire per rifocillare le casse del sodalizio criminale e aiutare le famiglie dei detenuti nelle spese. Un compito che rientrava tra le mansioni di Leonardo Grasso, personaggio già noto alle forze dell’ordine, che aveva così individuato nell’imprenditore edile una vittima da cui estorcere danaro.

 

LE MINACCE – Un progetto criminale a cui hanno messo fine i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pozzuoli, diretti dal Capitano Gianfranco Galletta, che lo hanno arrestato in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. L’uomo, residente in via Terracina, dopo le formalità di rito è stato rinchiuso nel carcere di Secondigliano. Il provvedimento di arresto era stato emesso dopo indagini condotte dai carabinieri i quali hanno documentato le continue minacce che Grasso aveva fatto nei confronti dell’imprenditore.

 

“REGALO DI NATALE” – Lo scorso 3 febbraio le manette erano scattate per un altro uomo del clan, il 38enne Gustavo Troise, dopo che aveva chiesto il classico “regalo di Natale” per gli amici del clan. Nel mirino dell’uomo dei Beneduce-Longobardi era finito un meccanico di Licola, a cui Troise aveva chiesto 5mila euro. Dopo aver incassato i primi 1500 euro, il 38enne pretendeva una seconda tranche dalla vittima per i primi giorni di febbraio. Soldi che però non sono mai arrivati, grazie all’intervento dei carabinieri che hanno messo fine all’estorsione arrestando l’uomo del clan.