La missione della volontaria Giusy D’Isanto: dai Campi Flegrei alle Marche per aiutare i gatti in difficoltà

di Jamila Ziar
LA STORIA – Il suo volontariato ha inizio nel 2013, quando prende in carico una colonia felina priva di supporto. Da allora non si è più fermata: interviene ovunque ci sia un gatto abbandonato, ferito o malato, assumendosi la responsabilità delle cure, dell’alimentazione e della protezione. In territori segnati dalla caccia, il suo impegno diventa l’unica possibilità di salvezza per molti animali. Tra le attività quotidiane di Giusy rientrano la distribuzione di cibo, le cure antiparassitarie, le sterilizzazioni e un’attenzione costante a ogni singolo animale. Tutto seguendo i tempi naturali del gatto, che – sottolinea – “entra in sintonia solo con chi lo rispetta davvero”. Non mancano le storie emblematiche, come quella di Fifì, rimasto solo quando la sua padrona è stata accolta in una casa di riposo e non ha potuto portarlo con sé: oggi è Giusy a prendersene cura, garantendogli affetto e stabilità. Poi c’è Pallino, un gatto investito, affidatole dalla sua famiglia, bisognoso di cure intensive; gatti con la FIP, quali grazie alle terapie rese possibili dalle donazioni hanno potuto rimettersi in completa sicurezza.
LA MISSION – Sostenere questo lavoro richiede risorse continue. Giusy organizza raccolte fondi tramite liste Amazon e link dedicati, raccontando le necessità di volta in volta: un’operazione urgente, una sterilizzazione, una terapia. Molti hanno risposto con generosità, ma i costi veterinari in crescita rendono indispensabile continuare a fare rete. Oltre alle donazioni, esistono formule come le adozioni a distanza, fondamentali per garantire un futuro migliore agli animali. Alla base di questo percorso c’è una convinzione precisa: la responsabilità verso gli animali non può ricadere solo su pochi volontari, ma dovrebbe essere condivisa da tutta la comunità. Ogni gesto, anche una carezza in più, ha valore per chi non ha voce. Guardando avanti, Giusy auspica meno abbandoni e più sterilizzazioni, ma soprattutto un cambiamento culturale: meno diffidenza e più apertura verso il mondo animale. Per i gatti sani il luogo ideale resta il loro habitat naturale; per i più fragili, anziani o malati, l’obiettivo è garantire un rifugio sicuro e dignitoso. La storia di Giusy racconta come la dedizione personale possa diventare impegno collettivo. Una donna flegrea che, ispirata dalla nonna Pina, stimata infermiera a Pozzuoli, ha ereditato il senso di solidarietà e continua a diffondere amore verso gli animali, un messaggio che non conosce confini.