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BACOLI/ Tentarono di uccidere il gestore dei Cantieri di Baia: presi

BACOLI/ Tentarono di uccidere il gestore dei Cantieri di Baia: presi
  • Pubblicato25 Aprile 2019

BACOLI – Ventiquattro ore. Tanto è servito ai militari dell’Arma per assicurare alla giustizia i presunti responsabili del tentativo di omicidio messo a segno nella città di Bacoli nella serata di venerdì. Il cerchio si è chiuso con il fermo di due uomini: un 61enne di Giugliano, Pasquale Capuano e un 50enne di Monte di Procida, Nicola Lubrano Lavadera. I fatti si sono verificati all’esterno di un cantiere navale, i “Cantieri di Baia”, in regime di custodia giudiziaria. Una violenta lite è stata ingaggiata tra tre uomini: l’ex gestore del cantiere, il 47enne che lo ha rilevato e il titolare di un negozio di articoli per la nautica che si trova nei pressi del porto. L’ex gestore e il commerciante – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – sono andati lì in auto e durante la discussione hanno esploso dei colpi d’arma da fuoco contro il 47enne senza colpirlo. La vittima è riuscita a ripararsi dietro il cancello di ingresso del cantiere navale. Pochi secondo dopo la fuga della coppia a bordo di un’auto grigia con cui hanno fatto perdere le loro tracce.

LE INDAGINI – Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli e della Sezione rilievi del Nucleo Investigativo che hanno rinvenuto sull’asfalto 4 bossoli di cartucce per pistola semiautomatica. Dopo ventiquattr’ore di ricerche i carabinieri hanno identificato e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto nonché detenzione e porto illegali di armi coloro che sono ritenuti i responsabili del tentato omicidio: Pasquale Capuano e Nicola Lubrano Lavadera. I due sono stati immortalati da telecamere private e riconosciuti sia dai militari che dalla vittima. I carabinieri li hanno rintracciati nei pressi delle loro abitazioni dopo ore di assenza da qualsiasi luogo in cui potevano essere stanati. Ad un familiare di Lubrano Lavadera è stata anche sequestrata l’auto utilizzata per raggiungere il luogo del delitto. I due fermati al termine delle formalità sono stati associati al carcere di Poggioreale e, dopo la convalida del fermo da parte del gip di Napoli, per Lubrano è stata disposta la permanenza in carcere, mentre per Capuano l’obbligo di dimora fuori dalla regione Campania e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo in cui ha eletto il nuovo domicilio.