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Renault vende la filiale di Pozzuoli, scoppia la protesta dei dipendenti

Renault vende la filiale di Pozzuoli, scoppia la protesta dei dipendenti
  • Pubblicato23 Settembre 2021

POZZUOLI – Secondo giorno di sciopero alla filiale Renault di via Antiniana, ad Agnano, dove 45 dipendenti protestano contro la cessione di ramo d’azienda delle sedi di Pozzuoli e Gianturco, dalla multinazionale francese alla società campana Center Srl. Il passaggio è previsto per il 1 ottobre, ma sindacati e lavoratori sono sul piede di guerra e ieri, al termine di una convulsa giornata, hanno dato il via allo stato di agitazione in quanto vedono a rischio la loro stabilità lavorativa e un futuro pieno di incertezze dopo il piano di ridimensionamento messo in campo dal Gruppo Renault in seguito alla crisi del comparto automobilistico. A Napoli sono due le sedi che saranno cedute da “Renault Retail Group Italia Spa” alla campana Center Srl: la filiale puteolana di Agnano, dove lavorano 39 persone tra meccanici e commerciali; e quella di Gianturco, che ha nel proprio organico 6 dipendenti con esclusione del management aziendale.

LE PREOCCUPAZIONI – A destare preoccupazione sono le incertezze che stanno accompagnando il passaggio dalla multinazionale alla società campana: su tutte l’assenza di un piano industriale, la mancanza di nuove commesse e la perdita di una serie di benefici finora percepiti dai dipendenti in virtù di contratti specifici supportati da un accordo integrativo nazionale stipulato dalla multinazionale francese. “Non abbiamo dato esito positivo all’esame congiunto, pertanto andiamo avanti con lo stato di agitazione. – ha fatto sapere Anastasio Nespolino della Segreteria Provinciale UILM Campania– Abbiamo chiesto che Renault faccia da garante per almeno due anni per tutelare i lavoratori ma la nostra richiesta non è stata accolta. Per quanto riguarda i contratti, con il passaggio dalla multinazionale al privato si perderanno benefici e le condizioni di miglior favore. Ma la cosa che più ci preoccupa è il clima di incertezza sul futuro lavorativo di quarantacinque dipendenti”.