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Cronaca Pozzuoli Primo Piano

«Qui comandiamo noi» Le mani del clan Cerrone sui parcheggi a Pozzuoli: 3 arresti. Picchiato un imprenditore 91enne – LE FOTO

«Qui comandiamo noi» Le mani del clan Cerrone sui parcheggi a Pozzuoli: 3 arresti. Picchiato un imprenditore 91enne – LE FOTO
  • Pubblicato13 Marzo 2024

POZZUOLI – I parcheggi abusivi all’esterno delle discoteche di via Campana dovevano essere controllati da loro, mentre quelli privati dovevano versare una quota o chiudere se “non si mettevano a posto”. Era questo il diktat de “gli amici del Bivio” di Quarto, il clan del boss Salvatore Cerrone. Business da oltre 2.500 a notte per ogni parcheggio e che negli anni ha scatenato guerre tra i vari gruppi di camorra a colpi di aggressioni, raid incendiari e gambizzazioni. Uno degli ultimi episodi, raccontato dai pentiti, vide il gruppo capeggiato dall’attuale pentito Silvio De Luca dichiarare guerra ai quartesi che “non dovevano più prendere i soldi dei locali di via Campana”: in un’occasione De Luca, dopo aver avvisato il gruppo di camorra dei “Toianesi”, mandò due emissari a cercare il fratello di Cerrone, Antonio detto “sferravecchia”, per intimare a lui e ai suoi di lasciare Pozzuoli, ma la spedizione non ebbe successo.

L’AGGRESSIONE – Ed è in questo scenario che il gruppo di Cerrone tentò di mettere le mani anche su un parcheggio privato che sorge accanto alla discoteca “Brass” in via Campana. Nel mirino finì il titolare 91enne “reo” di non aver ricevuto il «nulla osta» da parte del clan in quanto “non si era messo a posto”. In un’occasione l’anziano fu colpito con pugni alla testa e minacciato con una pistola puntata al viso, mentre in altre circostanze gli uomini del clan gli impedivano di lavorare dirottando le auto dei suoi clienti verso i parcheggi abusivi gestiti dai Cerrone.

GLI ARRESTATI – Episodi che l’anziano ha trovato il coraggio di denunciare facendo scattare le indagini che all’alba di questa mattina hanno portato all’arresto di tre affiliati. Si tratta dei fratelli Antonio e Cristian Di Roberto, rispettivamente di 27 e 24 anni, figli del ras di Quarto Raffaele Di Roberto detto “o russ” attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale; e del 27enne Alfredo Ciotola. I tre sono accusati, a vario titolo, di estorsione e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso in quanto hanno agito per nome e per conto del boss di Quarto Salvatore Cerrone, detto “o biondo”. Sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP Maria Gabriella Iaculli su richiesta della DDA di Napoli.

L’INDAGINE – I fratelli Di Roberto e Ciotola sono stati incastrati grazie alla denuncia della vittima, alle dichiarazioni dei pentiti di camorra Gennaro Dello Iacolo, Francesco Loffredo e Luigi Sannino e dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del parcheggio che ripresero l’aggressione ai danni del 91enne. “Qui il guappo sono io, per il parcheggio devi dare a i soldi a me. Quanto hai guadagnato? Qua comando io” parole che Antonio Di Roberto proferì al cospetto della vittima per poi colpirla con diversi pugni alla testa prima di puntargli la pistola contro. Stesso modus operandi utilizzato dal fratello Cristian e da Ciotola che in più occasioni, a partire dall’ottobre del 2022, intimarono all’anziano di versare quote al clan o di chiudere il parcheggio. I tre sono stati rinchiusi nel carcere di Secondigliano.