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QUARTO/ Medicinali e giocattoli tra i rifiuti: mercato clandestino camuffato da aiuto umanitario

QUARTO/ Medicinali e giocattoli tra i rifiuti: mercato clandestino camuffato da aiuto umanitario
  • Pubblicato30 Novembre 2018

QUARTO – Supera  i 220mila euro il totale delle sanzioni elevate nel corso dell’operazione interforze messa a segno nel corso dei controlli interforze che ha visto come epicentro l’area flegrea, ed in particolare Quarto. E’ qui che è stata rinvenuta una enorme quantità di medicinali stipati in un capannone, all’interno di decine di scatoloni, tutti con destinazione il Burkina Faso.

TELEVISORI E BICICLETTE PRONTE ALL’EXPORT? – Oltre ai farmaci – alcuni in confezioni scadute e quasi tutti già parzialmente utilizzati – nello stesso capannone sono stati rinvenuti elettrodomestici, televisori lcd e di vecchia generazione, nonché giocattoli per bambini e decine di biciclette. C’è dunque più di un sospetto che la merce stipata sia in realtà parte di una spedizione clandestina volta ad alimentare un mercato nero camuffato da aiuto umanitario verso uno dei Paesi più poveri del mondo. L’operazione – che ha visto lavorare fianco a fianco Esercito, Guardia di Finanza, Arpac, carabinieri della Forestale, polizia metropolitana, carabinieri di Pozzuoli e Quarto e polizia locale sotto il coordinamento dell’Incaricato del Ministero degli Interni Gerlando Iorio – ha portato alla scoperta anche di oltre 500 copertoni e quintali di materiale da risulta.

CENTINAIA DI PNEUMATICI ABBANDONATI, SCOPERTO UNO DEI GOMMISTI – Le indagini hanno presto portato alla scoperta di uno dei “fornitori” degli pneumatici, un gommista i Licola, sanzionato non solo per essersi disfatto illegalmente delle gomme, ma anche per aver impiegato due lavoratori a nero. Sotto sequestro anche un’officina di Pozzuoli, con rifiuti pericolosi come olii esausti e vernici sparsi ovunque. In totale sono state controllate 39 persone. Di queste otto sono state denunciate all’autorità giudiziaria e dieci sanzionate. Infine, 17 veicoli controllati,  di cui tre finiti sotto sequestro.