Close
In Evidenza Quarto

QUARTO/ Restituito all’anziana l’alloggio popolare occupato nel rione 219 ma è stato vandalizzato e devastato

QUARTO/ Restituito all’anziana l’alloggio popolare occupato nel rione 219 ma è stato vandalizzato e devastato
  • Pubblicato20 Novembre 2023

QUARTO – È stato restituito stamattina l’alloggio popolare all’85enne derubata nei giorni scorsi della propria casa. La vittima è la madre dell’uomo che a settembre cosparse di benzina la vicina di casa, uccidendola. L’85enne donna di Quarto, legittima assegnataria dell’alloggio popolare in via Alcide De Gasperi 68, si è vista occupare abusivamente il proprio appartamento da un uomo che già abitava in quello stesso stabile assieme alla madre, mentre era temporaneamente a casa di sua figlia per motivi di salute. Stamane le forze del ordine hanno restituito l’alloggio all’anziana che però è stato devastato e vandalizzato. Presenti anche il sindaco Antonio Sabino ed il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che aveva negli scorsi giorni acceso un faro sulla vicenda raccontando anche come il mobilio e gli effetti personali della donna siano stati distrutti e gettati e dal balcone dagli intrusi.

I COMMENTI – «Hanno compiuto una violenza indicibile nei miei confronti», si è sfogata l’85enne. «Spero che paghino per quello che mi hanno fatto. Non si ruba e non si trattano così le case altrui». «Qui a, differenza della storia del sig. Monfrecola, non c’è stata solidarietà ma, anzi, l’invasione di casa è stata tollerata, se non supportata. – ha commentato Borrelli –  Segno di una mentalità contorta che alimenta questa guerra tra poveri sui quali i clan banchettano. Vivere nella legalità, soprattutto in casi come questi, non vuol dire soltanto rispettare delle leggi imposte dall’alto ma mettere un freno a quelle condizioni di disagio in cui il più forte mangia il più debole su cui il sistema criminale ha costruito le proprie fortune. Denunciare, quindi, abusi e soprusi come questi vuol dire non solo vedersi riparare i torti subiti ma anche percorrere una strada che porta verso la fine di un sistema di sopraffazione e violenza. C’è ancora tanto da lavorare, sia da parte dello Stato, che deve sera più deciso, che da parte del popolo, che deve rialzare la testa».