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QUARTO/ La sentenza che “cancella” l’intero centrosinistra e altre due liste

QUARTO/ La sentenza che “cancella” l’intero centrosinistra e altre due liste
  • Pubblicato20 Maggio 2015

Alessandro Napolitano

elezioni
Il Consiglio di Stato ha “cancellato” il centrosinistra

QUARTO – Avevano appena esultato per la loro riammissione, ma ieri mattina per gran parte dei candidati è arrivata una nuova doccia fredda. Che mette definitivamente la parola fine alla lunga querelle riguardante ben sette liste elettorali. Il Consiglio di Stato, infatti, ha accolto i ricorsi presentati contro la sentenza del Tar di una settimana fa che aveva riaperto la strada alla competizione elettorale all’intero centrosinistra (Partito Democratico, Sel-Valori e Diritti, Udc, Quartopuntozero e Centro Democratico) a Fratelli d’Italia e Ncd.

“VITTORIA” DEI 5 STELLE – Tra i promotori dei ricorsi il Movimento 5 Stelle, e la Prefettura di Napoli in rappresentanza della Terza sottocommissione elettorale di Pozzuoli, competente per le consultazioni di Quarto. Al centro ancora una volta la competenza territoriale di chi ha avuto il compito di autenticare le firme portate a corredo delle liste. Nel caso preso in esame da Palazzo Spada era stato un funzionario del Comune puteolano ad eseguire l’autenticazione, oltre che un consigliere comunale di Napoli per alcune delle firme del Nuovo Centrodestra.

Il leader del PD Quarto Francesco Dinacci
Il leader del PD Quarto Francesco Dinacci

LA SENTENZA  – Secondo i giudici della Quinta sezione del Consiglio di Stato «come i consiglieri comunali non possono autenticare le sottoscrizioni di presentazione delle liste concorrenti in elezioni che non si tengono nel proprio ambito territoriale, così anche — ed anzi a fortiori – i funzionari incaricati dal sindaco non possono svolgere funzioni i cui effetti si producano al di fuori dell’ente nel quale sono incardinati». In pratica ribaltata la sentenza del Tar che mercoledì scorso aveva accolto le doglianze degli esclusi. Tra questi il candidato sindaco del centrosinistra, Francesco Dinacci; Giuseppe Martusciello per Fratelli d’Italia Mario Bramante per Ncd.

L’AMAREZZA DI DINACCI – «Sono abituato per formazione a rispettare sempre le sentenze, anche quelle che non ci convincono appieno, ed è innegabile il sentimento di profonda amarezza di queste ore -ha spiegato Dinacci, affidando il suo messaggio ai social – Non tanto per me, nè semplicemente per la mia coalizione, ma soprattutto per quelle migliaia di donne, uomini, ragazze e ragazzi che hanno sostenuto con passione il sogno di una Quarto finalmente libera, che potesse affrancarsi da un passato oscuro. Per questo mi chiedo quali riflessi potranno esserci ora sulla partecipazione democratica al voto, perchè qui non c’è di mezzo il futuro dei singoli ma di una intera città».

ESULTANO I “GRILLINI” – Soddisfatto, ovviamente, il Movimento 5 Stelle: «Accogliamo con rispetto la decisione del Consiglio di Stato. Lo avremmo fatto in ogni caso perché crediamo nella giustizia e nel rispetto delle regole. Abbiamo sempre avuto atteggiamento positivo e propositivo sia in campagna elettorale che nei mesi precedenti. La nostra mission è una sola: quella di avere una Quarto vivibile, pulita, efficiente. Per farlo abbiamo sempre pensato che la via più giusta fosse quella di avere atteggiamento corretto, trasparente e rispettoso della legge, delle procedure e dei regolamenti. Lo pensavamo prima e ne siamo ancora più convinti oggi dopo la sentenza del Consiglio che dà più valore al nostro lavoro e ai nostri sforzi». Con il M5S che candida sindaco Rosa Capuozzo, restano in corsa gli aspiranti primo cittadino Gabriele Di Criscio (Forza Gabriele e Insieme per Quarto) Luigi Rossi (Protagonismo Sociale) e Giovanni Santoro (Uniti per Quarto) Di Criscio potrà contare anche sui Verdi che, seppur esclusi senza aver fatto ricorso al Tar, hanno ribadito il loro appoggio totale all’ex sindaco.