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QUARTO/ Estorsione sulle case popolari, famiglia vittima del clan incontra i commissari

QUARTO/ Estorsione sulle case popolari, famiglia vittima del clan incontra i commissari
  • Pubblicato19 Gennaio 2015

di Gennaro Del Giudice

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QUARTO – Avevano chiesto a una famiglia una tangente da 10mila euro in cambio della permanenza in una casa assegnata dal Comune di Quarto. Ieri le vittime dei tre estorsori del clan Longobardi, tra cui l’attuale reggente Nicola Palumbo, alias “faccia abbuffata”, sono andate nella sede del Comune di Quarto per un incontro con i commissari prefettizi. Le vittime del clan flegreo (una coppia di coniugi assegnatari), hanno incontrato il prefetto Maria Grazia Nicolò, il viceprefetto Savina Macchiarella e la dottoressa Carmelina Vargas. I due sposi avevano denunciato ai carabinieri un tentativo di estorsione ai loro danni, con l’intimazione a lasciare l’abitazione in caso di mancato pagamento del “pizzo”. All’incontro di ieri mattina nella sede comunale erano presenti anche il tenente Leonardo Rosano, comandante della Tenenza dei carabinieri di Quarto, il maresciallo Antonio Flore, il coordinatore nazionale dell’associazione antiracket Sos Impresa Luigi Cuomo e il presidente dell’associazione antiracket di Quarto, Mimmo Brescia, che da mesi accompagnano le vittime di estorsione nel percorso di denuncia dei fenomeni estorsivi. Grazie alla denuncia dei due coniugi e su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i carabinieri del Nucleo Operativo di Pozzuoli, diretti dal Tenente Gianfranco Galletta ,e della Tenenza di Quarto, il 22 dicembre scorso hanno arrestato i tre presunti estorsori, tra i quali Nicola Palumbo, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno a Quarto e ritenuto dagli investigatori il reggente locale del clan camorristico Longobardi-Beneduce.

 

COMUNE PARTE CIVILE – «Alla coppia di coniugi che ha denunciato il tentativo di estorsione abbiamo espresso la vicinanza e il pieno sostegno dell’Amministrazione locale, rafforzando quella rete sociale di appoggio che è fondamentale per chi ha compiuto questo importante gesto civico – sottolinea il prefetto Nicolò a nome della Commissione straordinaria – Abbiamo apprezzato la voglia di riscatto, che si è concretizzata attraverso la denuncia. Un comportamento che è d’esempio per tutto il territorio e che diviene stimolo alla denuncia per altre vittime del racket e dell’usura. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e della magistratura, infatti, le attività di denuncia sono fondamentali per scardinare il fenomeno estorsivo e usuraio. La Commissione straordinaria ha ribadito alla coppia di denuncianti la propria massima disponibilità, per quanto di propria competenza, ad affiancarli e accompagnarli in questo momento delicato, sottolineando che è già all’attenzione del Comune di Quarto la costituzione di parte civile nel futuro procedimento giudiziario che vede al momento indagati i tre arrestati».