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POZZUOLI/ «Vi racconto la triste storia con i vaccini di mio figlio all’Asl di Monterusciello»

POZZUOLI/ «Vi racconto la triste storia con i vaccini di mio figlio all’Asl di Monterusciello»
  • Pubblicato17 Gennaio 2024

POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo: «Sono la mamma di un bimbo di 18 mesi che effettuando la prima vaccinazione obbligatoria a soli 3 mesi e senza spiegarmi che l’altro vaccino di nome “rotavirus ” fosse facoltativo, ha riportato reazione allergica post vaccino. Mio figlio era rigido, rosso quasi viola, pianto inconsolabile e rush cutaneo per tutto il corpo, portato prontamente in pronto soccorso. Visitato ha avuto come diagnosi “reazione post vaccino”. Immediatamente porto la carta all’Asl di Monterusciello, “ASL di appartenenza” che mi inserisce mio figlio in una lista di vaccinazioni svolti in struttura protetta. Passano i mesi ma non ho alcuna chiamata per richiamo al vaccino. Parlo con il mio pediatra che sollecita l’ASL e l’ospedale nel farmi effettuare i vaccini e per casualità porto mio figlio al pronto soccorso e scopro che non è presente nella lista dei vaccini in struttura protetta. Sollecito l’ASL, chiamo il pediatra che sollecita anche lui l’ASL e mi dicono di recarmi fisicamente. Ci vado e mi negano il modulo da consegnare all’ospedale. Faccio presente ancora una volta ciò al mio pediatra che chiama direttamente la responsabile del centro vaccinazioni a Monterusciello la quale riferisce che il lunedì prossimo sarei potuta andare a ritirare tale modulo e consegnarlo all’ospedale. Il lunedì mi presento e mi dicono “non si preoccupi abbiamo già inoltrato noi il modulo all’ospedale”. Ieri 16 gennaio 2024 alle 14 orario di pranzo ricevo una telefonata da una donna che dice di essere una dottoressa dell’ASL che neanche si è presentata al telefono che con tono saccente era meravigliata e basita che mio figlio non avesse vaccini a questa età. Le spiego l’accaduto telefonicamente e lei mi dice che se volevo potevo portare mio figlio (soggetto allergico dichiarato) a vaccinarsi all’ASL, le dico che avrei avuto bisogno di farlo in sede protetta e lei mi “spegne” dicendomi che ormai è grande e non era necessaria la struttura protetta e che loro mi avevano convocato più volte tramite mail (che però non ho mai ricevuto). In quanto sia io che il mio pediatra abbiamo più volte sollecitato (la dottoressa l’ha negato) e ha detto che non era competenza dell’ASL avvisare la struttura protetta . Ora io mi domando, ma chi tutela questi bambini? I vaccini sono delle prevenzioni. Qui si tratta di un minore di soli 18 mesi che non sappiamo neanche come reagirà al secondo vaccino in struttura protetta. Avete la vita dei nostri figli in mano. Mamme aprite gli occhi» (M.M.)