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POZZUOLI/ Prigionieri in casa ostaggio dei gabbiani – LE FOTO

POZZUOLI/ Prigionieri in casa ostaggio dei gabbiani – LE FOTO
  • Pubblicato20 Giugno 2014
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Padroni di casa diventano ostaggio dei gabbiani

di Violetta Luongo
POZZUOLI –
Un lieto evento trasformatosi in un incubo. La nascita di tre cuccioli di gabbiani, accolta con sorriso e stupore dalla famiglia ospitante il nido, si è rivelata una prigionia. Il fatto è accaduto nei mesi primaverili, nel tempo della covata, il grande terrazzo della casa in viale Capomazza fu preso di mira dagli uccelli e scelto come luogo prediletto per la schiusa. La scoperta fu tre uova deposte da “mamma gabbianella” in un grosso vaso.

HA INIZIO L’INCUBO – La novità divenne motivo di racconto tra gli amici, ma col passare del tempo e del cambio di stagione, con l’avvento del caldo, fu sempre più difficile attraversare quella porta e uscire sul terrazzo, luogo usato dai proprietari, organizzatori di vari eventi culturali, tra cui mostre e presentazioni di libri. A parte i rumorosi versi dei volatili ad ogni ora del giorno, che disturbavano la quiete degli abitanti, la cosa più grave fu l’impedimento a chiunque di accedere sul terrazzo. Con la nascita dei tre pennuti la situazione peggiorò per la pavimentazione completamente ricoperta dalle feci dei gabbiani.

AGGREDITI DAI PENNUTI – Il proprietario di casa nel tentativo di innaffiare le piante fu aggredito, cosa successa pure ad altri curiosi, una schiera di volatili controllava dall’alto la situazione scendendo in picchiata appena qualcuno usciva sul terrazzo. Vari eventi furono annullati e altri rimandati in attesa dell’andata via degli uccelli, ma col passare dei mesi nulla cambiò. Disperata la padrona di casa, alla vista del suo bel terrazzo sempre chiuso e sporco, più volte tentò di chiamare il Cras, centro di recupero di animali selvatici del Wwf, ma a quel numero mai nessuno rispose.

LIBERATI I LORO CARCERIERI – Varie furono le richieste di aiuto a volontari dilettanti riconosciuti per coraggio e arditezza ma anche questi indietreggiarono messi in fuga. La storia si risolse con l’appello accolto dall’associazione  Lipu (Lega italiana protezione uccelli) che in maniera rapida, professionale e con garbo prese i giovani gabbiani per liberarli a Capo Miseno.

DAL DANNO ALLA BEFFA – Fu allora che insorsero i vicini confinanti dando vita ad un linciaggio verbale e pubblico contro i poveri proprietari dell’abitazione minacciando che avrebbero chiamato la protezione animale senza comprendere che essa era già sul posto ad agire, chiamata proprio dagli sfortunati prigionieri dei volatili. Secondo gli esperti i gabbiani, pennuti sporchi e aggressivi, possono vivere 20 anni e tendono a tornare negli stessi posti per nidificare, la famiglia preoccupata pensa al film “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock e guarda con terrore alla prossima primavera.

LE FOTO

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