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POZZUOLI/ Prepensionamento di 204 dipendenti comunali “bocciato” dal Giudice del Lavoro

POZZUOLI/ Prepensionamento di 204 dipendenti comunali “bocciato” dal Giudice del Lavoro
  • Pubblicato19 Marzo 2015

di Alessandro Napolitano

Comune-di-Pozzuoli
Niente prepensionamento per 204 dipendenti comunali

POZZUOLI – E’ senza dubbio una sonora bocciatura quella arrivata dal Giudice del Lavoro, chiamato a decidere sui prepensionamenti che l’amministrazione comunale aveva deciso nei mesi scorsi. A fare ricorso alla Sezione Lavoro e Previdenza del Tribunale di Napoli erano state la Cisl e la Uil che lamentavano un comportamento antisindacale da parte di via Tito Livio. Ebbene il giudice ha dato ragione alle due sigle sindacali, accogliendo in parte le loro richieste.

DELIBERE SOTTO ACCUSA  – In particolare i sindacati avevano chiesto l’annullamento di tre delibere, la 100, 103 e 104, tutte riguardanti, appunto, la volontà del Comune di ricorrere al prepensionamento poi stabilito nel numero di 204 unità lavorative. La prima delibera era un atto di mero indirizzo, mentre le successive stabilivano un vero e proprio piano «nel quadro di un più generale intento di ristrutturazione della propria dotazione organica e della propria struttura burocratica». A difesa del proprio operato, l’ente locale aveva innanzitutto cercato di sposare la tesi della non attualità del ricorso, ipotesi bocciata poi dal Tribunale del Lavoro. Per quanto riguarda l’ipotesi di mancata informativa ai sindacati delle proprie volontà, il giudice ha accettato in parte le doglianze dei sindacati. Non ha infatti ritenuto questo si fosse concretizzato in occasione della prima delibera, in quanto – secondo quanto è emerso da un verbale preso in esame – le sigle hanno partecipato alla discussione.

COMPORTAMENTO ANTISINDACALE –  Ma il giorno dopo il Comune aveva già deciso per il prepensionamento, programmando con le successive due delibere di giunta per un “taglio” di 204 lavoratori e per una futura assunzione di 85 dipendenti. Inoltre, già ad agosto, via Tito Livio aveva contattato l’Inps per stabilire chi tra i comunali dovesse lasciare in anticipo il proprio ufficio. Il Giudice del lavoro ha così sentenziato: «già agli inizi di agosto, e quindi prima di un’effettiva informativa sul punto alle organizzazioni sindacali, avvenuta solo in occasione dell’incontro del 8 settembre 2014, l’Ente aveva inviato un elenco di nominativi all’INPS al fine di verificare la sussistenza dei requisiti per il prepensionamento. Tale adempimento risulta sì ossequioso del disposto che impone all’amministrazione la ricognizione delle posizioni in esubero prima dell’ invio della richiesta di certificazione dei requisiti all’INPS, ma avrebbe dovuto essere svolto nel rispetto della procedura sopra richiamata, la quale prevede un’effettiva partecipazione sindacale attraverso l’esame congiunto dei criteri per l’individuazione degli esuberi». In un altro “passaggio” della sentenza si legge inoltre che «non può che seguire l’accoglimento della domanda nei limiti su esplicati, con conseguente declaratoria di antisindacalità della condotta posta in essere dal Comune di Pozzuoli, concretatasi nell’adozione di provvedimenti in materia di riorganizzazione della propria dotazione organica indicati in ricorso senza il rispetto dell’obbligo di consultazione con le organizzazioni sindacali, ed emissione, nei confronti dello stesso, dell’ordine di cessazione di tale condotta e di rimozione dei suoi effetti, attraverso la disapplicazione delle delibere numero 103 e 104 del 9 settembre 2014, emanate in violazione delle prerogative sindacali».

ESULTANO LE SIGLE DEI LAVORATORI – In una nota congiunta Cisl e Uil esprimono tutta la loro soddisfazione per la decisione presa dal Giudice del lavoro, sottolineando come sia stata «premiata la tenacia e la determinazione delle organizzazioni sindacali che da subito, a difesa dei lavoratori iscritti e non, hanno duramente contestato e combattuto l’arroganza e miopia politica e dirigenziale puteolana».