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POZZUOLI/ Neonato morto, il dolore della famiglia: «Abbiamo aspettato Luigi per 18 anni»

POZZUOLI/ Neonato morto, il dolore della famiglia: «Abbiamo aspettato Luigi per 18 anni»
  • Pubblicato22 Marzo 2015

di Gennaro Del Giudice

Il cartello affisso dopo la nascita del piccolo Luigi
Il cartello affisso dopo la nascita del piccolo Luigi

POZZUOLI – Oggi avrebbe compiuto un mese Luigi, il neonato di 25 giorni morto venerdì mattina a Pozzuoli. Luigi era la gioia di mamma Mena, papà Mimmo e della sorellina Sara che il mese prossimo avrebbe festeggiato i suoi 18 anni. Per quell’occasione avrebbero vestito Luigi con giacca e cravatta. Per la sorella sarebbe stato il regalo più bello, un sogno come lo è stato per 18 lunghi anni per quella coppia di sposi puteolani che con lavoro e sacrifici avevano costruito il loro nido d’amore e dato alla luce due splendidi figli. Luigi era la loro seconda gioia, arrivata il 22 febbraio scorso dopo anni di sofferenze, cure, ricoveri e speranze.

 

UN GIORNO TANTO ATTESO  – Quel giorno sulla porta della stanza del Policlinico di Napoli dove Mena aveva appena partorito fu affisso un cartello con scritto: “La gioia di mamma e papà e l’amore dei nonni: finalmente dopo 18 anni Luigi”. La vita della famiglia Lucignano per 25 giorni era diventata un sogno. Poi il dramma, consumato in pochi attimi. Luigi venerdì mattina era arrivato già cadavere all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Forse rigurgito dopo la poppata, un’embolia polmonare. Per ora ipotesi per spiegare una tragedia indescrivibile, un dolore atroce che non trova parole adeguate per descrivere la sua profondità. L’intera comunità di Monterusciello da venerdì mattina si è stretta attorno al dolore di Mena, Mimmo e Sara, la gente del quartiere insieme ai familiari sembrano voler fare da scudo a quei due genitori e alla loro figlioletta rimasti colpiti da così tanto dolore.

 

IL RACCONTO DELLA TRAGEDIA – Nella mente di Mena e Mimmo scorrono quegli attimi assurdi, quell’incubo vissuto ad occhi aperti. «Dopo la poppata la mamma lo aveva messo accanto a sé all’altezza della costola – racconta quei drammatici momenti Genny Viola, nipote della coppia – Trascorsi pochi minuti non lo ha sentito più. Improvvisamente ha visto del sangue uscire dal naso del piccolo. A quel punto hanno fatto una corsa in ospedale ma purtroppo non c’è stato nulla da fare». Genny a nome di tutta la famiglia Lucignano vuole allontanare ogni illazione sulla dinamica dell’accaduto «Purtroppo la gente ha sentito parlare di sequestro della salma e autopsia e in giro stanno montando strane ricostruzioni. Parliamo di un bimbo nato dopo diciotto anni di sofferenze, speranze e tanti sacrifici e sentire anche un minimo sospetto fa male, malissimo a due persone che sono completamente distrutte dal dolore. Ora aspettiamo l’autopsia per capire quali siano state le cause che hanno provocato il decesso». Sul corpicino del piccolo Luigi infatti come da prassi il PM ha disposto l’autopsia per chiarire le esatte causa del decesso. Mentre nel quartiere, tra le palazzine popolari del lotto 12, il dolore è immenso.