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POZZUOLI/ Nemici di giorno, a cena di notte: in un ristorante di Quarto scoppia la pace tra Monaco e Pastore

POZZUOLI/ Nemici di giorno, a cena di notte: in un ristorante di Quarto scoppia la pace tra Monaco e Pastore
  • Pubblicato2 Marzo 2024

POZZUOLI – Galeotta fu la gita fuori porta ad Avellino, nel pulmino preso a noleggio per seguire la finale di coppa della Puteolana. Lunghe chiacchierate, risate e quel cordone ombelicale che un tempo teneva legati il vicesindaco Filippo Monaco e il suo ex (ma non troppo) delfino Gennaro Pastore che tornava a ricucirsi. Fino alla cena che ha fatto scoppiare la pace tra i due, andata in scena nei giorni scorsi in un ristorante di Quarto e organizzata nel giorno di chiusura settimanale del locale per tenere lontani occhi indiscreti. A tavola, in una saletta riservata, diversi politici locali che attualmente gravitano nella maggioranza Manzoni (all’oscuro di tutto e non invitato alla “mangiata”). Tra una portata e l’altra, con Falanghina e Piedirosso ad innaffiare la serata, l’allegrata brigata di commensali avrebbe discusso anche della situazione politica attuale e delle prospettive future anche in virtù dell’uscita di scena di Figliolia che fino al mese scorso catalizzata attorno a sé la cosiddetta “altra parte”. Il sogno è la nascita di un grande centro, centro-destra, tra l’altro area da dove provengono Pastore e Monaco.

IL GRANDE BLUFF? – Situazione di convenienza o litigio pilotato? Cosa si cela dietro alla pace scoppiata dopo una guerra civile tutta interna al gruppo politico “Uniti per Pozzuoli” che appena qualche mese fa ha visto Pastore fare il capo-rivolta per ribellarsi al “faccio tutto io”, “sono tutto io”, “comando io” del proprio mentore Monaco? Oggi l’ex (ma ormai non troppo) delfino è leader di “Pozzuoli al Centro” di cui fa parte anche Vitale Di Dio che però, dal canto suo, pende più verso il sindaco Manzoni così come pende l’altro fuoriuscito Angelo Guardascione. Leadership senza struttura portante che avrebbe spinto Pastore a tornare tra le braccia del proprio mentore in una sorta di primordiale ricerca di protezione verso il “saggio” maestro. Questo lo scenario più probabile a cui si aggiunge un secondo più suggestivo, da sceneggiatura di un film a cui solo due grandi attori potrebbero dare vita, ovvero che la lite sia stata tutto un bluff per consentire a Monaco di avvicendare Alba Lasorella uscendosene con un grande alibi. Roba da soap opera in stile “Beautiful”…..