POZZUOLI/ Manzoni “divide et impera”: premia gli oppositori e punisce gli alleati

POZZUOLI – Premiare i rivali e “scamazzare” chi ha fatto la battaglia elettorale contribuendo alla vittoria. Regole politiche che saltano e rapporti personali che vanno a deteriorarsi, sullo sfondo “ritorsioni” politiche, denunce e veleni che agitano la maggioranza Manzoni. Il sindaco sembra aver perso la bussola o, meglio, quella via maestra (quella vincente) che lo aveva portato al governo della città. Ed è così che mentre al comune di Pozzuoli giungono “esposti-bomba” la tensione sale e saltano le cosiddette regole del gioco.
I RIPUDIATI – Di Dio, Pastore, De Simone, Guardascione e Morra da domani rischiano di finire al Purgatorio, depredati dalle logiche della nuova maggioranza, che guarda più ai simboli che agli uomini e alle donne che hanno contribuito a battere Figliolia & C. tre anni fa. Logiche, dicevamo, che premiano invece chi tre anni fa era dall’altra parte: Ismeno, Villani, Sebastiano, Volpe, Tozzi. Tutti oggi al governo della città. Chi ufficialmente (come Tozzi, Villani e Ismeno), chi da cosiddetto “appendino” (come Volpe e Sebastiano).
LE REGOLE – Un rimpasto – di Giunta e di consiglio – con cui Manzoni punta ad assicurarsi il futuro del governo della città, nonostante un basso indice di gradimento da parte dei cittadini con i quali non è mai sbocciato quel feeling che per 10 anni ha contraddistinto il suo predecessore. Basta leggere i social o passeggiare tra la gente per capire quanto l’amministrazione Manzoni non abbia attecchito sulla gente, per svariati motivi e al netto del bradisismo che ormai sembra essere diventato uno specchio per le allodole. “Cosa ha fatto finora questo sindaco?” È la domanda più ricorrente tra la gente che fatica a comprendere. La scintilla non è scattata, manca il plus, l’opera spot che possa trainare i 5 anni di consiliatura. Le cause? Svariate. Non solo imputabili alla comunicazione, ma anche ad una gestione della cosa pubblica in mano a una ristretta cerchia di personalità che toglie spazio (e voce) agli assessori depotenziati (tutte le deleghe più importanti sono in mano al sindaco) e ridotti in figurine.
LA STRATEGIA – Allora la strada per governare e vincere passa attraverso la costruzione di una “corazza” politica, quel campo largo che contiene migliaia e migliaia di voti a cui si aggiungono quelli di Monaco che con i suoi 3-4mila voti resta l’ago della bilancia più temuto. Nel frattempo domani dovrebbe essere il giorno buono per la nascita della nuova Giunta che per il sindaco sarà una “Giunta di spessore”. Vedremo.