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POZZUOLI/ L’assessora Sifo costretta alle dimissioni per le mire espansionistiche di «Sandro Magno». Manzoni fa muro e aspetta il congresso PD – Il retroscena

POZZUOLI/ L’assessora Sifo costretta alle dimissioni per le mire espansionistiche di «Sandro Magno». Manzoni fa muro e aspetta il congresso PD – Il retroscena
  • Pubblicato19 Marzo 2024

POZZUOLI – Per certi versi è più facile credere all’esistenza della Befana che alle motivazioni “ufficiali” sull’addio dell’assessora Sabrina Sifo rese note questa mattina attraverso un comunicato stampa di Pozzuoli Libera. Dietro all’ormai scontato e per certi versi scolastico  “motivo personale” che avrebbe spinto l’avvocatessa a lasciare la poltrona in Giunta comunale si cela ben altro, di cui si è discusso anche ieri nella stanza del sindaco Manzoni. Ma andiamo con ordine. In primis chi conosce Sabrina Sifo sa che non ha problemi lavorativi: da cinque mesi a questa parte è riuscita a conciliare i suoi impegni professionali con l’incarico di assessore a cui ha dedicato tempo, anima e passione come testimoniano le dieci ore trascorse all’ultimo consiglio comunale insieme al collega Bandiera. Escluso dunque lo “specchietto per le allodole” veniamo ai fatti.

LA PEDINA – Sabrina Sifo è stata come pedina funzionale alla tattica messa in atto da Sandro Cossiga (che l’ha voluta in Giunta 5 mesi fa) per alzare la posta alla vigilia del congresso del Partito Democratico che, inevitabilmente, porterà alla nascita di un folto gruppo consiliare dem il quale, per forza di cosa, dovrà avere una propria rappresentanza nell’esecutivo visto che ad oggi Pozzuoli Democratica e Progressisti per Pozzuoli (le due civiche di Manzoni con anima Pd) non hanno alcun assessore che risponde a loro direttamente. E, soprattutto, come “risposta” ai no sulla disputa che s è aperta sulla destinazione del Patrimonio Immobiliare del comune di Pozzuoli che, secondo Cossiga, deve aprire alla vendita a libero mercato. Allora ecco che Cossiga ha alzato la posta chiedendo la delega ai lavori pubblici e anche la carica di vicensindaco anche alla luce delle difficoltà di Filippo Monaco. Il progetto di Sandro Cossiga è ambizioso: vuole lui entrare in Giunta e fare il vicesindaco. Nel frattempo, però, ha lanciato il nome di Vittorio Gloria come papabile successore della Sifo. Questo il piano A.

LE MOSSE – Il piano B invece prevede addirittura di finire all’opposizione ma con la consapevolezza di andare a riempire un vuoto che oggi è rappresentato dalla mancanza di una figura leader che faccia da contraltare a Manzoni e ai suoi fedeli alleati. Ed è qui che il discorso si fa più intrigante: la nascita di un centro-centrodestra a cui già sorridono Gennaro Pastore &C. che da tempo stanno facendo asse con il duo Cossiga-De Simone. «La politica deve anticipare i tempi» è il mantra ripetuto da Sandro Cossiga negli ultimi giorni che teme la nuova maggioranza che sarà.

LE ULTIME ORE – Descritti gli scenari e le dinamiche, arriviamo ai retroscena delle ultime 48 ore: dopo le dimissioni forzate di Sifo, in serata c’è stato un incontro nell’ufficio del sindaco a cui hanno preso parte anche il capo di gabinetto Elio Buono, Oreste Buonanno, Lidya De Simone, Sandro Cossiga e Sabrina Sifo. Manzoni, che aveva sulla scrivania la lettera della Sifo, ha respinto con fermezza le dimissioni dicendosi soddisfatto del lavoro svolto dall’avvocatessa. Davanti alla reazione del sindaco, Cossiga ha risposto questa mattina con la lettera di commiato con la quale il gruppo di “Pozzuoli Libera” ha salutato la Sifo. Nessun commento da parte del sindaco Gigi Manzoni che si è trincerato dietro un “no comment”. Nel frattempo le deleghe sono state “congelate”. Manzoni ora dovrà accettare le dimissioni oppure decidere di prendere in carico Sifo ma a tempo determinato, ovvero fino al congresso del Pd che a questo punto rappresenterà il vero spartiacque di questa amministrazione.