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POZZUOLI/ I nuovi volti della vecchia camorra – TUTTE LE FOTO DEGLI ARRESTATI

POZZUOLI/ I nuovi volti della vecchia camorra – TUTTE LE FOTO DEGLI ARRESTATI
  • Pubblicato2 Dicembre 2016

collage-42-arrestiPOZZUOLI – Alle 3 in punto è scattata l’operazione “Iron men”. Dopo “Penelope” del giugno 2010 altri 44 affiliati, tra capi e gregari dei clan Longobardi e Beneduce-Ferro, finiscono in manette (tutte le foto alla fine dell’articolo). E’ l’alba di un nuovo giorno per Pozzuoli e per l’intera area flegrea. In carcere finiscono volti storici e nuove leve della mala flegrea. A Pozzuoli la camorra non si è fermata con le batoste e gli arresti dei capi Gennaro Longobardi e Gaetano Beneduce, trova nuova manovalanza e si rigenera. E’ cambiata la geografia, dopo gli omicidi di Bellofiore e Sebastiano, gli scontri e le rivalità dal 2007 tra Beneduce da una parte e Longobardi e i quartesi di Cerrone dall’altra, fino all’ alleanza con i Sarno.

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Andrea Ferro, 37 anni

NUOVI SCENARI – Poi gli arresti dei boss e il clan che si ricompattava attorno alla figura dei fratelli Antonio e Andrea Ferro che dominavano la scena fino al 2014 quando a loro si contrapponeva (dopo la sua scarcerazione) Nicola Palumbo alias Faccia abbuffata, vicino a Longobardi ed esponente dell’ala quartese. E la pace e la gestione del traffico di droga, estorsioni anche ai parcheggiatori abusivi, l’imposizione dei videopoker, fino alla nascita di un nuovo gruppo capeggiato dall’attuale collaboratore di giustizia Napoleone Del Sole a capo della violenta banda dei “cani sciolti” poi sgominata dagli arresti dell’ottobre del 2015. E così che dai due capi indiscussi si affermavano 4 nuovi leader della mala flegrea: Andrea Ferro, Antonio Ferro, Nicola Palumbo e Napoleone Del Sole.

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Antonio Ferro, 35 anni

LE ATTIVITA’ – Un controllo capillare del territorio che passava dallo spaccio di sostanze stupefacenti nelle piazze di spaccio di Licola, Rione Toiano, Monterusciello e Arco Felice all’attività di estorsione che non lasciava scampo a nessuno: tutti dovevano pagare, dai parcheggiatori abusivi ai commercianti dei mercatini di Monterusciello e Rione Toiano, ai titolari dei videopoker. Un’attività che passava per la raccolta di fondi per gli “amici di Pozzuoli” finalizzata al sostentamento dei membri delle varie fazioni e delle famiglie dei detenuti, fino al reperimento di armi e alla commissione dei fatti di sangue. Questo il quadro disegnato dagli investigatori dal 2010 al 2015 e che hanno portato all’emissione di 44 ordinanze di custodia cautelare firmate dal GIP Vincenzo Alabiso che ha dato un’altra pesante batosta alla malavita flegrea.

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