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POZZUOLI/ Giovane accoltellato davanti alla discoteca, arrestati i figli di due uomini del clan Moccia

POZZUOLI/ Giovane accoltellato davanti alla discoteca, arrestati i figli di due uomini del clan Moccia
  • Pubblicato27 Dicembre 2023

POZZUOLI – Movida violenta a Pozzuoli, si chiude con quattro arresti il cerchio sull’aggressione a un 23enne di Giugliano. La polizia ha eseguito infatti un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto la misura carceraria nei confronti di Gianluca Forte, Antonio Nobile, Domenico Di Micco e la misura degli arresti domiciliari per Luigi Forte per i reati di tentato omicidio e lesioni aggravate in concorso. I quattro sono accusati di aver aggredito un giovane all’esterno della discoteca “Queen” di Pozzuoli. I fatti si sono verificati nella mattinata del 19 novembre in via Campana: secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal commissariato di Pozzuoli (diretto dal vicequestore Ludovica Carpino ndr) e di Afragola, gli indagati avrebbero malmenato due giovani, uno dei quali  – Giuseppe D’Agostino di Giugliano (nella foto ndr) – ferito con un fendente all’addome. Il 23enne è giunto in pericolo di vita presso l’ospedale di Pozzuoli, dove poi è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, mentre la seconda vittima è stata colpita più volte con calci pugni e una mazza da baseball.

GLI ARRESTI – Luigi e Gianluca Forte sono figli di Giovanni, attualmente detenuto per reati associativi di stampo camorristico, in quanto ritenuto vicino al clan Moccia di Afragola. Antonio Nobile è figlio di Raffaele attualmente detenuto per reati associativi di stampo camorristico in quanto ritenuto contiguo al clan Moccia. «Che guardi a fare?» sarebbero state queste le parole pronunciate nei confronti del 23enne all’uscita della discoteca, prima che venisse colpito con un coltello all’altezza del torace. Svegliatosi dal coma, Giuseppe ha lanciato un appello per chiedere a chi avesse assistito alla scena dell’aggressione di parlare e fare i nomi degli aggressori: «Mi sono trovato a lottare tra la vita e la morte, perché secondo il loro punto di vista li avevo “guardati” troppo, mi è arrivata la pugnalata mentre ero in auto, distratto, senza nessuna possibilità di reagire, solo i vigliacchi fanno così. Per fortuna sono stato in coma solo un giorno e mi sono svegliato, perché a differenza vostra io avevo Dio con me e sono stato molto forte, ma non capisco come si possa fare una cosa del genere a un tuo coetaneo. I miei genitori mi hanno cresciuto lontano da queste concezioni e cattiverie, per voi sono cose naturali togliere la vita a un ragazzo perché guardava troppo, rimpiango solo di non aver potuto reagire siccome sono stato colpito mentre ero distratto, addirittura mi fu detto “mettiti in auto e vattene non è successo niente”. Chiedo solo un aiuto a chi era lì e li ha visti o riconosce, queste sono bestie e devono marcire in galera».