Close
Cronaca In Evidenza Notizie flash

POZZUOLI/ Furti nelle case, il racconto dei residenti «Siamo prigionieri»

POZZUOLI/ Furti nelle case, il racconto dei residenti «Siamo prigionieri»
  • Pubblicato14 Marzo 2014

di Violetta Luongo

La località di San Vito

POZZUOLI – Prigionieri in casa, impauriti e sempre in allerta in attesa di uno scricchiolio, di un’ombra o di un antifurto scattato. Ogni notte, uguale a quella precedente o peggiore, sempre con la paura che qualcuno possa entrare in casa. «Ci sentiamo in trappola – racconta una delle vittime dei furti di via Cofanara – come topi in gabbia, sempre a sbirciare dalla finestra, a controllare che le porte siano ben chiuse e che nessuno possa varcarle».

SPAVENTARE PIU’ CHE RUBARE – Tre, quattro uomini, incappucciati veloci e agili a scappare tra le montagne, ombre, quasi fantasmi. Forse c’è una talpa, forse no, furti con un modus operandi simile tra le varie abitazioni ma sempre alla ricerca di non ricchi bottini. «Pare che il loro obiettivo sia più quello di farci vivere nel terrore e di spaventarci che di derubarci, è possibile che lascino l’auto a via Campana e attraversare la campagna, una facile via di fuga», dice ancora.

“CI SIAMO TROVATI UN UOMO A FIANCO AL LETTO” – Un incubo che si ripete quasi tutte le sere, dalle 20 in poi inizia la ronda privata con mazze e manganelli dei residenti di via Cofanara, San Vito e Pietrarsa, gli uomini in strada o sui tetti e le donne in casa a rassicurare i figli spaventati. Dopo 8 furti e svariati tentativi si è diffusa tra gli abitanti una vera e propria psicosi. «Non è possibile poter immaginare di dormire nel proprio letto e ritrovarsi un uomo incappucciato in camera – aggiunge – viviamo nel panico che possa riaccadere. Si intrufolano nelle nostre abitazioni, rovistano tra le nostre cose, siamo in ostaggio. Ho i lucchetti alle finestre, con le luci spente all’interno, sempre pronti a vigilare e a segnalare eventuali avvistamenti tra noi vicini. E’ un inferno».

“VIVIAMO UN INFERNO” – «Ad una nostra vicina hanno rubato il telefonino da sotto al cuscino mentre dormiva – continua la donna – altri pensano di esser stati drogati con qualche sonnifero, c’è chi si ricorda di esser stata tappata la bocca con la mano mentre le veniva detto di dormire. Le nostre ronde a volte sono controproducenti perché rumorose e spesso ancora più traumatiche, ma è un modo per sentirci al sicuro».