POZZUOLI/ Dal Civitas a “Incivitas”, la festa è finita il Serapeo rimane sporco – LE FOTO
di Violetta Luongo
POZZUOLI – Finita la festa torna nell’oblio il Macellum Serapeo. Il tempio ha potuto godere solo di poche ore di splendore, finito il Premio Civitas, smontato il palco, l’antico mercato puteolano torna nel pantano. In molti si sono illusi che la manifestazione potesse essere l’occasione del recupero definitivo del Tempio di Serapide, drenata l’acqua al suo interno e ripulito, a fatica e sommariamente, dal fango che ormai si era solidificato sulla pavimentazione e sui basamenti di marmo.
UNO SPLENDORE DURATO POCHE ORE – Per quasi tutto l’anno il Serapeo è stato una palude a cielo aperto con rane saltellanti e zanzare ovunque. Un triste spettacolo per i tanti passanti, allagato a causa della pioggia e vittima dell’eterno problema delle pompe idrovore insufficienti a drenare l’acqua. Pochi giorni prima del concerto di Carlo Ponti jr il Macellum era stato finalmente liberato dall’acqua ma miracolosamente e volutamente ricomparsa in occasione del Civitas così da creare un suggestivo panorama tra giochi di riflessi e di luce, e forse anche un “intelligente stratagemma” per coprire lo sporco del tempio non ripulito adeguatamente. E così è stato, il Serapeo è stato il vero protagonista della serata regalando un’atmosfera e un panorama mozzafiato.
DIVIENE DISCARICA – Ma calato il sipario, finita la festa il povero Macellum è rimasto abbandonato a se stesso nuovamente allagato. Non è passato molto tempo che quell’acqua, messa appositamente, divenisse melma paludosa. E come se non bastasse il verde circostante al sito archeologico, che ospitava l’arena della rassegna, è ricoperto da cartacce mai rimosse, sacchetti e bottiglie di plastica gettate in terra. Insomma uno dei beni più importanti di Pozzuoli abbandonato tra acquitrinii e rifiuti.
