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POZZUOLI/ Centro Serapide, arrivano rassicurazioni dalla Regione

POZZUOLI/ Centro Serapide, arrivano rassicurazioni dalla Regione
  • Pubblicato12 Marzo 2022

POZZUOLI – Il Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, ha presentato un’interrogazione, durante il Question Time, al Presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, per conoscere quali provvedimenti intenda adottare l’ASL Napoli 2 Nord per assicurare gli adeguati livelli di assistenza per gli utenti già in carico ai centri Osiride, Iside e Dedalo afferenti al Centro di fisiocinesiterapia Serapide S.p.A. e per garantire i livelli occupazionali e scongiurare il licenziamento di 41 operatori dei suddetti centri. Da tempo i familiari dei pazienti con problemi psichici, dello spettro autistico o di riabilitazione lamentano l’inadeguatezza dei livelli di assistenza erogati dall’Asl Napoli 2 Nord, nel comprensorio flegreo-giuglianese. La Giunta regionale della Campania, nella persona dell’assessore Antonio Marchiello, ha risposto dando importanti rassicurazioni che denota come si siano seguite tutte le corrette procedure e di come non ci sia stata un’interruzione del servizio, nonostante una necessaria rimodulazione, anche del personale. Le parole dell’assessore potranno interrompere il vortice di informazioni inesatte che stavano circolando nelle ultime settimane.

L’IMPEGNO – «Ritengo importante – dichiara Borrelli- che la Regione faccia di tutto per scongiurare il licenziamento dei lavoratori e che, allo stesso tempo, accerti l’assenza di condotte fraudolente, perché se qualcuno ha lucrato sulla salute dei cittadini dovrà pagare. Vanno garantiti i livelli assistenziali e occupazionali nei centri residenziali e semiresidenziali, alle difficoltà scaturite dallo stato di insufficienza motoria e psichica non può aggiungersi il diritto negato di un’adeguata assistenza. Il supporto delle strutture sanitarie è indispensabile, quello di assicurare a un disabile un’esistenza decorosa e le cure necessarie è un carico enorme, servono competenze e supporti continui di cui le famiglie nella maggior parte dei casi sono sprovviste e in Paese civile tutto ciò non deve essere elemosinato, ma bisogna essere messi nelle condizioni di poterci contare».