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POZZUOLI/ Appalti al Rione Terra, arrestato l’ex sindaco Figliolia

POZZUOLI/ Appalti al Rione Terra, arrestato l’ex sindaco Figliolia
  • Pubblicato15 Gennaio 2024

POZZUOLI – Appalti al Rione Terra, arrestato l’ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. Sono in totale undici le persone indagate, a vario titolo, per concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite. È questo il bilancio dell’operazione messa a segno dagli agenti di polizia e dalla Guardia di Finanza che questa mattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Sezione Seconda “Reati contro la Pubblica Amministrazione”. Dopo le perquisizioni scattate nel mese di aprile del 2022, quattro persone sono state sottoposte alla custodia in carcere, due agli arresti domiciliari, cinque all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Al centro dell’inchiesta della Procura di Napoli la riqualificazione dell’antica rocca di Pozzuoli.

GLI INDAGATI – In cella sono finiti l’ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, attualmente consigliere di opposizione; Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del PD e attualmente dirigente della Regione Campania; l’imprenditore puteolano Salvatore Musella, titolare della Cytec srl; Giorgio Palmucci, vicepresidente Confindustria Alberghi Italia ed ex presidente nazionale dell’Enit. Ai domiciliari, invece, gli indagati Salvatore Della Corte, legale rappresentante della società Cytec srl e il dipendente Gianluca Flaminio, mentre sono stati sottoposti all’obbligo di firma un dipendente del Comune di Pozzuoli, Angelo Tortora; l’ex direttore esecutivo di Enit, Giovanni Bastianelli; Antonio Carrabba, collaboratore di Musella; Sebastiano Romeo, ex segretario provinciale del Pd di Reggio Calabria e Luciano Santoro, ex segretario del Pd ionico. Secondo gli inquirenti, l’ex primo cittadino di Pozzuoli – a cui vengono contestati i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione e già coinvolto in un’altra analoga indagine – avrebbe ricevuto denaro e la promessa di posti di lavoro per favorire la società vincitrice dell’appalto.

L’OPERAZIONE – Il provvedimento, a firma del giudice Antonio Baldassarre su richiesta dei pm Stefano Capuano e Immacolata Sica, è stato emesso all’esito di articolate indagini che avrebbero fatto emergere: turbative nella gara per la concessione del Rione Terra di Pozzuoli; ipotesi di corruzione per ottenere l’aggiudicazione di altra pubblica concessione; intermediazioni illecite sia per l’affare della conversione in struttura alberghiera del Rione Terra, sia per ulteriori appalti pubblici.