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POZZUOLI/ Anche un puteolano tra le “teste di legno” del clan Pianese-D’Alterio

POZZUOLI/ Anche un puteolano tra le “teste di legno” del clan Pianese-D’Alterio
  • Pubblicato8 Luglio 2014
Il 51enne di Pozzuoli Ciro Carbone
Il 51enne di Pozzuoli Ciro Carbone

POZZUOLI – Una rete di affari criminali che coinvolge Qualiano, Giugliano, Bacoli fino a giungere Pozzuoli, con fittizi intestatari di beni e società, direttamente riconducibili al clan Pianese prima e poi al clan D’Alterio-Pianese dopo. Bloccata e interrotta da un’operazione messa a segno dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna che ha portato all’arresto di tre persone, di cui la capo clan Raffaelle D’Alterio (detta ‘a miciona) già in carcere e due imprenditori: Massimo Capuozzo (ai domiciliari) e il puteolano Ciro Carbone (in carcere). Tutti coinvolti nell’attività criminale come “imprenditori” nell’organizzazione e vendita di prodotti ittici così da reinvestire i proventi illeciti.

 

NELLA COSCA UN PUTEOLANO – Sotto inchiesta della Procura anche il puteolano 51enne Ciro Carbone, proprietario della Jolly Pesca di Giugliano, insieme a Francesco Astuccia 38 anni di Mugnano, società ceduta poi anche a Francesco Pilo Ambrosino Di Brutto, e Massimo Capuozzo 53 anni di Giugliano, tutti avrebbero contribuito all’associazione criminale, prima con il boss Nicola Pianese e poi, dopo la sua morte, con Raffaella D’Alterio.

 

SEQUESTRO DI BENI DA 5 MILIONI – La Procura ha sequestrato beni e proprietà per un totale di 5 milioni di euro: a Pozzuoli, in località via Napoli, i militari hanno messo sotto sequestro un appartamento, un box e un lastrico solare, due immobili a Monterusciello in via Grotte del Sole nonché terreni a Giugliano, Qualiano e Castel Volturno, ma anche società, imbarcazioni e autoveicoli.