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MONTE DI PROCIDA/ Cacciato di casa perché gay, ora vive tra sporcizia e topi

MONTE DI PROCIDA/ Cacciato di casa perché gay, ora vive tra sporcizia e topi
  • Pubblicato27 Ottobre 2018

MONTE DI PROCIDA – Costretto a vivere in un tugurio, tra topi e sporcizia, e con un bidone come wc. E’ quanto sta vivendo dallo scorso 2 ottobre Sergio, gay montese, cacciato di casa dal fratello per proprio perché omosessuale.

LA DENUNCIA – Lo riporta l’Arcigay di Napoli, raccontando delle condizioni di estrema povertà in cui si trova l’uomo – tra l’altro invalido al 100 per un infortunio sul lavoro – costretto a lavarsi da una piccola fontana e a mangiare ciò che gli portano amici e assistenti sociali. «Ho incontrato il Sindaco e i Servizi Sociali di Monte di Procida – dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli che ha raggiunto Sergio all’ospedale di Boscotrecase dove è ricoverato per una emorragia dovuta ai ripetuti morsi di topi – che mi hanno assicurato un rapido intervento. Queste situazioni di degrado che appartengono più al Medioevo che al 2018 sono inaccettabili. Ci auguriamo che l’Amministrazione intervenga fattivamente e che la comunità di Monte di Procida si indigni ridando dignità alla vita di Sergio. La tempestività e l’efficienza con cui le istituzioni e la società tutta daranno risposte concrete alla tragedia di Sergio saranno cartina di tornasole della civiltà e dell’umanità di una comunità che non piò restare indifferente davanti a questa sconvolgente storia di violenza e omofobia».