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Mensa scolastica, Savoia all’attacco: «Contratto da rescindere per salvaguardare la salute dei bambini»

Mensa scolastica, Savoia all’attacco: «Contratto da rescindere per salvaguardare la salute dei bambini»
  • Pubblicato10 Febbraio 2016

Nello SavoiaBACOLI – «Chiedo al sindaco di rescindere il contratto con la ditta che si occupa della refezione scolastica sul territorio di Bacoli». E’ quanto scrive in una nota indirizzata al sindaco Josi Gerardo Della Ragione, il consigliere comunale Nello Savoia «dopo il susseguirsi di svariati e gravissimi episodi di inadempienze, da parte della società incaricata».  La risoluzione immediata del contratto in autotutela è prevista dal bando di gara in caso di «reiterate e gravi disfunzioni nell’effettuazione della fornitura». A quanto pare, sin dall’inizio dell’anno scolastico, il servizio mensa nelle scuole primarie e dell’infanzia di Bacoli sarebbe partito proprio col piede sbagliato.

DISAGI ED INADEMPIENZE – Innumerevoli i disagi rappresentati dai genitori in questi mesi ai quali, l’Amministrazione attualmente in auge ha cercato di porre rimedio. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in seno al parlamentino civico bacolese passa in rassegna alcune delle manchevolezze che a tutt’oggi si riscontrano nello svolgimento del servizio: «Dai reiterati ritardi nelle consegne e conseguente raffreddamento dei cibi, a prodotti biologici previsti dal capitolato (pasta, riso, legumi, olio, passato di pomodoro) talvolta sostituiti, come riscontrato durante i diversi sopralluoghi effettuati, sia da genitori che da incaricati dell’Asl, con prodotti a marchio industriale». Il consigliere contesta anche una disorganizzazione per ciò che concerne il numero dei pasti, spesso inferiore rispetto a quello dei bambini.

mensa 1GLI ULTIMI EPISODI – Una situazione resa ancora più incresciosa in merito al contenuto del menù, dalle porzioni non differenziate alle criticità inerenti i pasti speciali. «Sono innumerevoli gli spiacevoli episodi legati alla questione dei pasti speciali – spiega ancora Savoia – soltanto il 27 gennaio scorso veniva fornito come secondo, a una bimba intollerante al lattosio, il formaggio “Quick” contenente tra gli ingredienti il latte.  Il primo febbraio, invece, è stato fornito come primo piatto, a un bimbo intollerante al fruttosio, pasta e patate contenente il sugo di pomodoro. “Distrazione”, quest’ultima, già verificatasi precedentemente». Il consigliere cita anche diversi impegni assunti dalla ditta e non ancora mantenuti. «Il 24 novembre scorso l’Asl chiedeva l’installazione una porta di separazione nel laboratorio di preparazione pasti differenziali ed una moschiera ad una finestra. E, ad oggi, ancora nessun provvedimento è stato messo in atto».

CHIUDERE IL RAPPORTO CON LA DITTA” – In conclusione, Nello Savoia chiede «che si concluda immediatamente il rapporto con la ditta per non compromettere la salute e il benessere dei piccoli alunni. Non è assolutamente ammissibile che si tolleri ancora una situazione del genere. Inoltre, così come previsto dalla norma, nelle more di un nuovo bando, per ottemperare al funzionamento del servizio mensa, il Comune può affidarsi all’Azienda sanitaria locale, oppure ricorrere all’utilizzo di aziende dei comuni limitrofi».