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L’OPERAZIONE/ Bracconaggio, sequestrato un impianto acustico illegale per quaglie

L’OPERAZIONE/ Bracconaggio, sequestrato un impianto acustico illegale per quaglie
  • Pubblicato29 Ottobre 2021

NAPOLI – La polizia metropolitana di Napoli ha effettuato una serie di pattugliamenti contro il bracconaggio e l’abbandono di rifiuti. Ad eseguire i controlli 8 unità del corpo di polizia della Città Metropolitana e una decina di guardie volontarie venatorie e zoofile di Lipu e WWF, storiche associazioni ambientaliste. Due le aree perlustrate. La prima è afferente ai territori dei comuni di Nola, Palma Campania e Scisciano; la seconda area è, invece, quella della Riserva naturale dello Stato Cratere degli “Astroni” e Parco regionale dei Campi Flegrei (Napoli). In quest’ultima zona è stato sequestrato un impianto acustico illegale finalizzato ad attirare la fauna selvatica, celato in una cassetta di ferro zincato cementata al suolo e chiusa con un lucchetto blindato. Il sistema era alimentato da una batteria per auto sostenuta da un pannello fotovoltaico.

IL RICHIAMO ILLEGALE – L’impianto veniva attivato nelle ore notturne, grazie all’ausilio di un timer, per attirare le quaglie, che venivano poi abbattute alle prime luci del giorno. Un’attività di caccia vietata, per giunta svolta in un territorio protetto. L’impianto è stato individuato mediante gli innovativi sensori acustici Guardian, forniti da RainForestConnection, Ong statunitense, installati presso la Riserva. I sensori ‘ascoltano’ il bosco e attraverso un complesso sistema di Intelligenza Artificiale riconoscono e classificano i suoni. Sono in grado di riconoscere l’abbaio dei cani, lo sparo da arma da fuoco e tante altre emissioni sonore. Gli operatori del WWF ricevono un’allerta sul proprio smartphone in tempo reale che veicolano alla Polizia Metropolitana. La sinergia tra istituzioni e volontari per la tutela dell’ambiente e degli animali, quale quella messa in campo con la task force dalla polizia metropolitana, è anche oggetto di uno studio in corso da parte di due antropologi ricercatori dell’Università di Paris Nanterre et CNRS (Laboratorio di etnologia e sociologia comparative), Giovanni Gugg e Vanessa Manceron, nell’ambito del progetto internazionale ‘Ruling on Nature. Animals and Environment before the Law’ (RULNAT)”.