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Liquami nel Lago Lucrino, Pozzuoli accusa Bacoli: «E’ un loro scarico non autorizzato»

Liquami nel Lago Lucrino, Pozzuoli accusa Bacoli: «E’ un loro scarico non autorizzato»
  • Pubblicato26 Gennaio 2021

POZZUOLI – Dopo lo scontro di novembre sui liquami tracimati in via Cuma-Licola la storia si ripete: il comune di Pozzuoli accusa Bacoli per “danno ambientale”. Questa volta per i liquami finiti sabato nel Lago Lucrino. Lo fa dopo l’ispezione dei tecnici del Ciclo Integrato delle Acque e degli agenti della Polizia Municipale condotta tra ieri e oggi per ricostruire i fatti dell’ultimo week-end.

LA SCOPERTA – Aprendo il tombino fognario sulla carreggiata posto al confine tra il Comune  di Pozzuoli e quello di Bacoli è apparso subito evidente, agli operatori intervenuti sul posto, che i liquami provenivano dal territorio Bacolese e proseguivano lungo la condotta del Comune di Pozzuoli. A circa 300 metri di distanza, inoltre, proprio sullo sbocco, era evidente il flusso di liquami provenienti dalla direzione Bacoli, che si introduceva nelle acque di scolo riversandosi nel mare e nel Lago Lucrino. Il tutto documentato da foto e filmati. Emerge, quindi, dall’ispezione che esiste uno scarico di acque reflue provenienti da Bacoli nel canale che collega il lago al mare di Pozzuoli. Uno scarico, si sostiene da Pozzuoli, non autorizzato.

LA DENUNCIA«Nell’immediatezza del fatto -informa l’assessore all’Ambiente, Maria Consiglia Visone- i nostri  tecnici  hanno riscontrato che il fenomeno probabilmente potrebbe essere stato causato dal cattivo funzionamento della pompa di sollevamento del comune di Bacoli, che si trova al confine con il nostro territorio comunale e che fa confluire le acque reflue nel sistema fognario di Pozzuoli». Il fenomeno si ripeterebbe anche in assenza dei presunti malfunzionamenti. «Chiederemo al comune di Bacoli ragione della presenza di tale scarico -ha detto l’assessore- oltre che di effettuare un sopralluogo congiunto, per stabilire se il danno ambientale verificatosi sia attribuibile a negligenze e inadempienze altrui che non siamo disposti a tollerare. Adotteremo -ha concluso Visone-  provvedimenti a tutela del patrimonio naturale e paesaggistico del territorio e dei cittadini puteolani».