Lettini e ombrelloni a 40 euro, il caro spiagge finisce in Parlamento

AREA FLEGREA – “L’estate sta finendo”, cantavano i Righeira. Ma a giudicare dalle spiagge deserte, per molti italiani non è mai davvero cominciata. Ombrelloni vuoti, lettini solitari e stabilimenti balneari in difficoltà economica: è questo il panorama che accompagna agosto 2025 lungo molte coste italiane, da Nord a Sud. A sollevare il dibattito è l’attore Alessandro Gassmann, che in un post social al vetriolo si è rivolto direttamente ai gestori degli stabilimenti balneari: “Cari amici gestori… la stagione non sta andando bene? Forse avete un po’ esagerato con i prezzi? La situazione economica spinge gli italiani verso le spiagge libere. Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?”
I COSTI – Parole che fanno eco a una sensazione diffusa nel Paese, dove il caro-spiaggia si è tradotto in un crollo di presenze, in particolare tra i vacanzieri italiani. A Rimini si parla già di “estate nera” per gli hotel; in Toscana si registra un calo del 20% rispetto al 2024; in Salento i parcheggi a 5 euro l’ora e le frise gourmet a 17 euro scoraggiano anche i turisti più motivati. Ad aggiungere la sua voce al dibattito è il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che da anni appoggia le proteste dei consumatori e denuncia i comportamenti scorretti di alcuni gestori balneari: “Alcuni stanno davvero esagerando. Il mare dev’essere un diritto, non un lusso per pochi. Se le famiglie scelgono la spiaggia libera non è solo per filosofia: è perché non possono permettersi 40 euro al giorno per un ombrellone. È inutile lamentarsi delle presenze in calo se poi si trasformano le vacanze in un salasso. I cittadini non sono bancomat.” Borrelli ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare per monitorare l’andamento dei prezzi nei lidi italiani e per verificare se ci sono pratiche scorrette o speculazioni da parte di alcuni gestori. “Serve equilibrio – aggiunge – e un modello di turismo accessibile, sostenibile e rispettoso del momento difficile che tante famiglie stanno vivendo.” Nel frattempo, sui social si moltiplicano le immagini di spiagge deserte e stabilimenti vuoti. L’unico che sembra non risentirne è Johnson Righeira, che con “Vamos a la playa” e “L’estate sta finendo” continua a incassare diritti d’autore. L’estate del popolo, invece, sembra rimasta in panchina.