Incidente nel porto di Pozzuoli, l’inchiesta e le ipotesi: “Errori umano e tecnico”

POZZUOLI – Si continua ad indagare sull’incidente di sabato mattina all’interno del porto della città, che ha visto coinvolto ben tre navi. L’ufficio circondariale marittimo, guidato dal tenente di vascello Angelo Benedetto Gonnella, ha da subito aperto un’indagine amministrativa interna, le cui risultanze saranno inviate entro i prossimi 60 giorni (termine massimo, ma potrebbe avvenire anche prima) alla Direzione Marittima di Napoli. Nel caso dovessero esserci ancora punti oscuri sull’esatta dinamica dell’incidente, potrebbero essere convocate la diverse parti in causa per essere ascoltate.
LA PISTA DELL’ERRORE UMANO – Due le concause al momento prese in maggiore considerazione: errore tecnico ed errore umano, che fortunatamente non hanno fatto registrare feriti. Da quanto emerso già dalle prime ore dopo l’incidente, questo sarebbe scaturito inizialmente da una “partenza” imprevista dal molo Caligoliano della nave Macaiva della compagnia di navigazione Gestur e della stazza di circa 500 tonnellate. Questa ha, per usare un termine stradale, “tamponato” una seconda nave, ormeggiata anch’essa al molo Caligoliano: la Tourist Ferry Boat Secondo, ben più grossa: 1200 tonnellata di stazza.
“DUE FORTI BOATI” – Il primo boato ha fatto cedere inizialmente ad un incidente tra mezzi pesanti sulla banchina degli sbarchi. Se ne è poi sentito un secondo, era quello dovuto agli ormeggi spezzati di netto ai quali era legata la nave più grossa, che nel giro di pochi secondi è finta contro una terza imbarcazione, la Giorgia della Medmar, poi parzialmente sfracellatasi contro la banchina.
GABBIA DI SICUREZZA OK – Da notare come quest’ultima, finita contro il blocco di roccia, cemento e asfalto, si sia praticamente sbriciolata nella parte anteriore, quella realizzata in vetroresina; mentre abbia tenuto benissimo la “gabbia” attorno alla cabina passeggeri, di pilotaggio e del vano motori. Lo stesso dove si trova il serbatoio del gasolio che non ha riportato infatti alcun danno, né ha fatto registrare sversamenti in mare di idrocarburi. A scopo precauzionale sono state prese tutte le misure di sicurezza sotto il profilo ambientale, apponendo le barriere galleggianti attorno all’imbarcazione maggiormente danneggiata.