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Il cartello “Figliolia-Maione-Fenocchio” per guidare ancora Pozzuoli. Tutt’intorno Monaco e…il nulla

Il cartello “Figliolia-Maione-Fenocchio” per guidare ancora Pozzuoli. Tutt’intorno Monaco e…il nulla
  • Pubblicato10 Giugno 2021

POZZUOLI – Se si gira attorno, il povero Enzo Figliolia, si rende contro di aver fatto la fine del personaggio di ” Cent’anni di solitudine”, quello che si aggira per il palazzo ormai cadente e sventrato, con vestiti laceri. E la cosa più particolare è che su quei vestiti è iniziata la corsa a chi per primo pensa di strapparglielo. E’ di queste ore la notizia del cartellone elettorale messo insieme intorno a Filippo Monaco, brillante preside dell’Istituto Alberghiero della città, che torna alla carica: vuole essere il candidato sindaco e visto che Figliolia lo ha messo alla porta perché sa che mai e poi mai Monaco sposerebbe il suo progetto di un sindaco a tempo determinato (max 2 anni e mezzo), con la data di scadenza impressa sul collo della camicia pronto poi a far ricandidare proprio Figliolia.

I CARTELLI – Monaco ha messo assieme un bel po’ di (vecchi, vecchissimi in alcuni casi) amici e sta gettando le basi per una candidatura a sindaco. Un “cartello Monaco” che è pronto a fare da antagonista al cartello “Figliolia-Maione-Fenocchio” che fingendo di dare spazio a qualche giovane che passeggia dalle loro parti (Amirante e Del Vaglio, quest’ultima pupilla di Sarracino, segretario napoletano del Pd) in realtà accarezzano il sogno di una testa di paglia, un burattino (Gerundo prima si sarebbe prestato ma ora riflette) da candidare.

POLVERIZZAZIONE – Raffaele Postiglione e Antonio Caso si limitano a parlare a loro stessi e pochi altri, e continuano a dimostrare i loro limiti a metter su un progetto aggregante (se lo hanno, lo tirino fuori, per amor del cielo). Il primo lotta per rimanere “casto, puro e vergine” resistendo alle emozioni di Andreozzi e Migliucci (Verdi) che imbarcherebbero di tutto nella loro coalizione pur di entrare in consiglio comunale; mentre il soporifero Caso aspetta l’illuminazione dall’alto. Poi c’è Gigi Manzoni convinto da chissà chi che se non farà il candidato sindaco per il Pd verrebbe la fine del mondo a Pozzuoli (tranquillo, non succede nulla) e che sarebbe pronto persino a fare delle liste civiche. Manzoni oggi si sente un pò come il generale statunitense Herbert Norman Schwarzkopf, pronto a scatenare una nuova Guerra del Golfo con missili a carrarmati. Insomma, invece di aggregarsi, avviene una polverizzazione senza precedenti.

LA SFORTUNA – Dove in tutto questo si nota la totale assenza del centrodestra. Totale. Lo zero assoluto. Uno sfascio che parte da lontano, dall’ex sindaco Giacobbe (da che parte starà?) e dalla scelta poi di investire su un burocrate come Agostino Magliulo che ancora ieri mattina, alla sua veneranda età, era a spasso per il Rione Terra (dove il figlio, si sa, è tra i valenti responsabili del progettone) con il governatore De Luca al suo fianco. Magari ripetendo il suo proverbiale mantra: “come è sfortunata Pozzuoli”. Già, proprio vero.

Il Cecchino