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Il bradisismo si è quasi fermato: l’ultimo bollettino fa sorridere Pozzuoli e l’intera area flegrea

Il bradisismo si è quasi fermato: l’ultimo bollettino fa sorridere Pozzuoli e l’intera area flegrea
  • Pubblicato15 Novembre 2023

POZZUOLI«Non si segnalano variazioni significative dei parametri geochimici monitorati nel periodo di riferimento» dal 6 novembre al 12 novembre. Tradotto in parole povere: l’attività sismica è praticamente ferma da una settimana e non c’è stato sollevamento del suolo. L’ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano fa sorridere Pozzuoli e l’area flegrea, che sembrano aver messo alle spalle la crisi degli ultimi mesi. Bradisismo fermo e residenti e commercianti che possono tirare un sospiro di sollievo, anche alla luce delle festività natalizie che sono alle porte. In città, per l’amor del vero, anche quando le scosse hanno toccato magnitudo quattro -eccetto i controlli voluti dalle istituzioni- tutto è sempre andato per il verso giusto: locali aperti, gente in strada, traffico, movida nei week-end e perfino la presenza di turisti in diversi luoghi di Pozzuoli.

IL BOLLETTINO – Leggendo il bollettino emesso ieri, alla luce dei dati di monitoraggio viene evidenziato come nella settimana dal 6 al 12 novembre 2023, nell’area dei Campi Flegrei, siano stati localizzati 17 terremoti con magnitudo Md≥0.0 (Mdmax=1.3±0.3), praticamente fenomeni di “routine” che non possono alimentare alcuna criticità né preoccupazione. Contestualmente alla voce “Deformazioni” si legge come “Dalla metà di ottobre 2023, il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 4±2 mm/mese alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE)” che equivale a circa 4 volte in meno rispetto ai 15 millimetri di media registrati tra gennaio e settembre, col picco massimo di un centimetro in due giorni registrato tra il 21 ed il 23 settembre. Inoltre -si legge ancora nel bollettino – “Non si segnalano variazioni significative dei parametri geochimici monitorati nel periodo di riferimento rispetto ai trend di aumento dei flussi e di riscaldamento del sistema idrotermale già noti.”  Un quadro più che roseo che, secondo la relazione degli esperti, non  fa evidenziare “elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.