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GIUGLIANO/ Confiscati i beni di Sabatino Granata, “re” delle attività commerciali di Licola

GIUGLIANO/ Confiscati i beni di Sabatino Granata, “re” delle attività commerciali di Licola
  • Pubblicato8 Maggio 2015

di Alessandro Napolitano

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Sabatio Granata (foto teleclubitalia.it)

GIUGLIANO – Quote di partecipazione in attività commerciali, automobili, motociclette, autocarri, abitazioni, conti correnti e terreni. E’ lunghissimo l’elenco dei beni confiscati a Sabatino Granata, imprenditore di Villaricca noto anche come “Champagne”, condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione dal gup Roberto D’Auria del Tribunale di Napoli. L’uomo è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato all’interdizione legale, nonché alla sospensione patria potestà sui figli, per la durata della pena. Inoltre il giudice ha disposto per il 53enne il regime la libertà vigilata per tre anni una volta scontata la pena detentiva.

 

ALTRE CONDANNE – Decisioni ben meno pesanti per altri imputati nello stesso processo. Ad un anno e 4 mesi sono stati condannati, con pena sospesa, Mario Marigliano, Castrese Bruno Di Mare, Sergio Caravante e Pasquale Ceci. Un anno di condanna, anche in questo caso con pena sospesa, per Raffaele Granata. Per tutti è caduta l’aggravante di aver agito a favore della criminalità organizzata. I beni confiscati all’imprenditore si trovano quasi totalmente a Licola, ed in particolare nell’area di competenza territoriale del Comune di Giugliano.

 

IL BLITZ DEL 2011 – Era il gennaio del 2011 quando a finire sotto sequestro furono 127 unità immobiliari, 14 società, 38 veicoli e 192 rapporti bancari. L’operazione, denominata “Feudo”, fu coordinata dai pubblici ministeri Giovanni Conzo, Paolo Itri e Maria Cristina Ribera ed eseguita dalla Guardia di Finanza.