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Cronaca Pozzuoli Primo Piano

Estorsioni e droga a Pozzuoli: 9 arresti. Boss dava ordini dal carcere. Videochiamata con Oss all’ospedale dopo regolamento di conti – I NOMI E LE FOTO

Estorsioni e droga a Pozzuoli: 9 arresti. Boss dava ordini dal carcere. Videochiamata con Oss all’ospedale dopo regolamento di conti – I NOMI E LE FOTO
  • Pubblicato7 Agosto 2025

POZZUOLI – Estorsioni, spaccio di droga e armi. Linciaggi e raid punitivi contro chi “sgarrava”. Un clan “intransigente” che pretendeva il rispetto delle regole da parte di tutti. Al vertice c’era una vecchia conoscenza dei Longobardi-Beneduce di Pozzuoli: è il ras di Monterusciello Gennaro Sannino, 51 anni, attualmente detenuto dopo un arresto per estorsione a un cantiere nautico di Licola. Nonostante la detenzione, però, continuava ad impartire ordine dal carcere alla moglie, al figlio e agli affiliati al sodalizio criminale. Su tredici indagati, nove sono finiti in manette questa mattina in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del Gip di Napoli, Rosamaria De Lellis, scattata a seguito di una minuziosa indagine condotta dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Pozzuoli.

I NOMI – Gli arrestati sono: Gennaro Sannino, 51 anni detto “Gennarino”, il figlio Luigi Sannino, 24 anni e la moglie Patrizia Tizzano, 49 anni; Gabriele Goglia, 36 anni detto “a ninna”; Luigi Pio Sannino, 26 anni; Vincenzo Perillo detto “Pippo Baudo”, 48 anni (condannato con le reginelle); Leonardo Perillo, 23 anni; Bruno Iannaccone; 22 anni; Mattia Esposito, 24 anni. Mentre sono indagati: Francesco De Felice, 54 anni, alias “paluoffo”; Francesco Imperatore, 27 anni, alias “Checco”; Christian Perreca, 23 anni; Gianluca Maione, 42 anni.

IL CLAN – A Gennaro Sannino è stato riconosciuto il ruolo di capo e organizzatore dell ‘attività criminale (soprattutto nel settore delle estorsioni e del traffico di stupefacenti) della fazione di Monteruscello del clan Longobardi- Beneduce e della fazione di Toiano in seguito all’arresto di Giuseppe Cammino. Il clan aveva diramazioni anche a via Napoli attraverso Bruno Iannaccone (impiegato nello spaccio di droga) e a Toiano mediante Vincenzo Perillo, altra figura storica dei Longobardi-Beneduce. Successivamente, dopo l’arresto di “Gennarino”, le redini del nuovo clan sono passate nelle mani della moglie Partizia Tizzano e del figlio Luigi Sannino, ques’ultimo attualmente detenuto per il tentato omicidio di Raffaele Di Francia, detto “Lello o pollo”, avvenuto nel centro storico di Pozzuoli nei mesi scorsi. Secondo le indagini quell’episodio fu un  “regolamento di conti” nell’ambito di contrasti per la ripartizione dei proventi delle estorsioni (di cui il Di Francia era ritenuto uno dei collettori) tra la fazione di Toiano e la fazione de “gli amici del bivio di Quarto”, questi ultimi a loro volta vicini a Sannino & C.

L’ORDINE DAL CARCERE E L’OSS DELL’OSPEDALE – Proprio per quel brutale pestaggio, che ha ridotto in fin di vita Di Francia, Sannino è ritenuto il mandante dal carcere. Lo stesso, poi, mentre la vittima lottava tra la vita e la morte nell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, videochiamava un operatore socio sanitario che raggiungeva Di Francia nel reparto dove era ricoverato suggerendogli quale versione fornire di lì a poco ai poliziotti e mettendolo in contatto con Sannino. L’operatore socio-sanitario attualmente è indagato a piede libero per favoreggiamento. Questa mattina i tredici sono stati raggiunti dai carabinieri che hanno notificato loro le ordinanze.

 

In alto da sinistra: Luigi Sannino e Gennaro Sannino In basso da sinistra: Patrizia Tizzano, Bruno Iannaccone, Vincenzo Perillo