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DIETOLOGIA/ I benefici della dieta vegetariana

DIETOLOGIA/ I benefici della dieta vegetariana
  • Pubblicato15 Gennaio 2014
La dottoressa Alessandra La Montagna

a cura della dottoressa Alessandra La Montagna

DIETOLOGIA – Oggi parleremo della dieta vegetariana considerato che l’interesse nei confronti di questa dieta è aumentato molto in questi ultimi anni, anche grazie allo scalpore suscitato da recenti vicende come l’influenza aviaria o la BSE cosiddetta “mucca pazza” ma soprattutto perché recenti evidenze scientifiche la vedono legata ad una riduzione del rischio di alcune malattie correlate allo stile di vita moderno e dunque ad un più generale miglioramento dello stato di benessere. Molte persone aderiscono a questo modello alimentare spinte da considerazioni ideologiche (religiose, etiche, economiche, ecologiche) altre soltanto perché la ritengono una dieta particolarmente salutare. E’ bene fare un po’ di chiarezza, perché nel concetto di dieta vegetariana possiamo far rientrare diversi modelli alimentari la dieta vegana che rinuncia a tutti i prodotti di origine animale, compresi i derivati ,la dieta crudista basata sul solo consumo di frutta e verdure crude, la dieta fruttista solo frutta, semi oleosi e semi germogliati.

CARNE E PESCE – Qui parleremo della dieta vegetariana dove è vietato il consumo di carne e pesce (molluschi e crostacei compresi) mentre sono consentiti alimenti derivanti dagli animali come uova, latte, formaggi e miele (latte-ovo vegetariani); il latto-vegetariano oltre a carne, pesce esclude anche le uova. Dunque, l’interesse per l’argomento è crescente perché è stato visto che i vegetariani che seguono correttamente diete ben pianificate da professionisti della nutrizione, e che seguono le Linee Guida per l’alimentazione vegetariana, possono ottenere benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie e che, in questo modo, le diete vegetariane risultano nutrizionalmente adeguate ed appropriate a tutte le fasi del ciclo vitale. La dieta vegetariana, associata ad un corretto stile di vita , riduce il rischio di queste malattie quali diabete, ipertensione, obesità e cancro.

CARDIOPATIA ISCHEMICA – La dieta vegetariana è associata ad un ridotto rischio di morte per cardiopatia ischemica. Due importanti studi hanno trovato che i vegetariani presentavano un rischio inferiore di morte per cardiopatia ischemica rispetto ai non-vegetariani. L’ incidenza di cardiopatia ischemica è stata stimata essere inferiore del 24% nei vegetariani dalla nascita rispetto ai carnivori. Cerchiamo di capirne i motivi, quegli aspetti che possono essere responsabili della riduzione del rischio, innanzitutto i vegetariani presentano ridotti livelli ematici di colesterolo totale e LDL dovuti al consumo di elevate quantità di fibre solubili, di soia ( gli isoflavoni della soia possono avere un ruolo nella riduzione della suscettibilità delle lipoproteine LDL all’ossidazione), degli Steroli vegetali ( limitano l’ assorbimento del colesterolo) e di Fitocomposti ( azione antinfiammatoria, antiossidante, antitrombotica, riduzione dell’ aggregazione piastrinica, e miglioramento della funzione endoteliale)

IPERTENSIONE – Per quanto riguarda l’ipertensione i risultati dello studio DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), nel quale i soggetti consumavano una dieta a basso contenuto di grassi, ricca di frutta, verdura e latticini magri, suggeriscono come notevoli quantità dietetiche di potassio, magnesio e calcio rivestano un ruolo importante nella riduzione dei livelli di pressione arteriosa. Inoltre, nove studi hanno riportato come il consumo di 5-10 porzioni di frutta e verdura sia in grado di ridurre in modo significativo la pressione arteriosa Nell’Adventist Health Study, il rischio di sviluppare diabete, è risultato il doppio nei non-vegetariani in confronto ai coetanei vegetariani. Nel Women’s Health Study è stata osservata un’associazione positiva tra assunzione di carne rossa e rischio di diabete. In un ampio studio britannico, è stato osservato che le persone che diventavano vegetariane da adulte o comunque coloro che stavano seguendo una dieta vegetariana da almeno 5 anni, presentavano tipicamente un più basso BMI.

TUMORI – I vegetariani tendono a presentare ridotti tassi di tutti i tipi di cancro se confrontati con la popolazione generale. Nell’ Adventist Health Study è stato dimostrato che i non-vegetariani presentavano un sostanziale aumento del rischio sia per i tumori del colon-retto che della prostata, in confronto ai vegetariani, mentre non erano presenti differenze significative nel rischio di tumore di polmone, mammella, utero, stomaco tra i gruppi, dopo controllo per età, sesso e abitudine al fumo.

OBESITA’ – L’obesità è un importante fattore che aumenta il rischio di cancro in molte sedi, quindi questo fattore è strettamente collegato al fatto che i vegetariani presentano un BMI inferiore rispetto a quello dei non-vegetariani. Gli studi epidemiologici hanno dimostrato in modo consistente che il consumo regolare di frutta e verdura è solidamente associato con la riduzione del rischio di alcuni tipi di cancro. La complessa mistura di fitocomposti presenti in questi alimenti hanno infatti un effetto antiossidante, antiproliferativo, inibiscono la formazione di DNA-addotti, i circuiti di trasduzione del segnale e dell’espressione degli oncogeni, inducono l’arresto del ciclo cellulare e dell’ apoptosi e inibiscono l’ angiogenesi.

VITAMINE – In ogni caso va posta un’attenzione particolare al rispetto dei fabbisogni di vitamina B12, calcio, vitamina D, zinco, ferro ed acidi grassi omega-3 per cui vanno scelti una varietà di cibi che includa cereali integrali, verdura, frutta, legumi, frutta secca e semi e, se desiderati, latticini e uova scegliere latticini a basso contenuto di grassi e consumare sia le uova che i latticini con moderazione scegliere la frutta e la verdura in modo variato,utilizzare una fonte regolare di vitamina B12, utilizzare una fonte regolare di vitamina D se l’esposizione alla luce solare è ridotta, per aumentare la biodisponibilità del calcio si consiglia di consumare verdure verdi a basso contenuto di ossalati (cavolo cinese, broccoli, cavolo riccio, cavolo verde)

FANNO BENE O NO? – In conclusione la dieta vegetariana fa bene alla salute ma è sempre meglio seguire indicazioni fornite da medici specializzati per non incorrere in errori comuni che potrebbero privare l’organismo di preziosi micronutrienti indispensabili per l’organismo. Dunque è stato dimostrato che i vegetariani hanno un rischio significativamente minore rispetto al resto della popolazione di ammalarsi di diverse tra le più frequenti patologie. In realtà le conclusioni dell’American Dietetic Association e i Dietitians of Canada affermano che “le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”. Le diete vegetariane ben bilanciate risultano appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza. Le diete vegetariane offrono molteplici vantaggi sul piano nutrizionale, compresi ridotti contenuti di acidi grassi saturi, colesterolo e proteine animali, a fronte di più elevati contenuti di carboidrati, fibre, magnesio, potassio, acido folico e antiossidanti.