Da figlio del boss a donna trans: la testimonianza di Daniela Lourdes Falanga nell’aula consiliare di Quarto
QUARTO – Ieri mattina le porte dell’aula consiliare di Quarto sono state aperte alla testimonianza di Daniela Lourdes Falanga e ai ragazzi dell’Isis Rita Levi Montalcini, indirizzo Scienze Umane, per dibattere ed ascoltare le parole di una testimonianza forte come quella di Daniela. Daniela Lourdes nasce Raffaele ed è il primogenito di un boss della camorra, il clan Falanga, ma la sua vita è cambiata e il suo corpo con lei. Oggi Daniela è una donna transgender, attivista Arcigay. La mattinata, voluta dall’Associazione Free Quarto e dal Comune di Quarto, è stata aperta dal sindaco, Antonio Sabino: «Questa città è pronta per aprirsi a nuove visioni e a un senso di appartenenza a se stessi profondo e consapevole. I ragazzi devono sentirsi liberi di essere chi sentono davvero. Il nostro compito, quello delle istituzioni e della scuola, ovviamente con il supporto della famiglia, deve provvedere a spianare la strada a questa apertura verso una più ampia consapevolezza nel rispetto di se stessi e degli altri».
LE PAROLE DI DANIELA – «Quale migliore San Valentino se non i coi ragazzi e le ragazze delle scuole, a decifrare l’amore nelle sue importanti virgole, nei punti che ne scandiscono la bellezza incontaminata? Una giornata tra decine di giovani, presieduta dal sindaco di Quarto Antonio Sabino che ha utilizzato l’Aula Consiliare pur di gestire la giornata col grade numero degli auditori e delle auditrici, insieme a chi ha definito l’intero e speciale evento, Silvia Prato, forte presenza del territorio. Così il San Valentino delle spese, quello della globalizzazione, si sveste della futilità del riconoscimento di ciò che ogni giorno, liberamente, dovremmo vivere. Gli abbracci, la commozione, il piacere attraverso la partecipazione di aver realizzato una piccola trasformazione, ma in ognuno di loro una sostanziale rivoluzione», le parole di Daniela Falanga al termine del confronto in aula consiliare.