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Covid, a rischio la riapertura delle scuole

Covid, a rischio la riapertura delle scuole
  • Pubblicato30 Dicembre 2021

AREA FLEGREA – La riapertura delle scuole il 10 gennaio è a serio rischio. L’aumento esponenziale dei contagi ripropone il tema della didattica a distanza sulla quale il Governo si è sempre posto in una posizione di netta contrarietà. Nei giorni scorsi il ministro Bianchi non aveva escluso micro-chiusure in casi “straordinari” e con “focolai isolati”. E’ quanto si apprende dall’agenzia di stampa Ansa.

LA QUARANTENA – Le nuove norme sulle quarantene degli studenti sono allo studio da parte dei tecnici del Governo. Per le scuole primarie e secondarie al momento l’ipotesi è di prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’auto sorveglianza per i ragazzi vaccinati e la quarantena per i non vaccinati. Al momento alle elementari e in prima media (scuole primarie e al primo anno della secondaria di primo grado), cioè le scuole frequentate dagli under 12, la norma prevede che – con due studenti positivi – gli alunni della stessa classe restino tutti in quarantena per dieci giorni -spiega l’Ansa.

LE REGIONI – Intanto le regioni hanno chiesto la cancellazione della quarantena per i vaccinati anche in ambito scolastico. Una scelta fatta proprio per favorire il più possibile la didattica in presenza anche nei casi in cui si registrassero delle positività nelle classi. Tema di discussione è la possibilità di eliminare la quarantena per i ragazzi che hanno ricevuto due dosi di vaccino da meno di quattro mesi che vengano a contatto con una persona poi risultata positiva al Covid, se asintomatici. Stesso discorso per chi ha ricevuto la dose booster nella fascia di età compresa tra 16 e i 17 anni e gli adolescenti fragili tra i 12 e i 15 anni.

LE MASCHERINE – Ed è proprio il potenziamento nell’attività di screening l’arma messa in campo, assieme ad una distribuzione massiva di mascherina Ffp2, con il decreto legge approvato il 23 dicembre. In questo ambito sono stati stanziati 9 milioni per il tracciamento e i laboratori militari, più altri 14,5 milioni per il personale della sanità militare e 5 milioni per l’acquisto di mascherine per il personale delle scuole dell’infanzia, a contatto con i bambini fino a 6 anni, esonerati dall’uso e con chi è a contatto con studenti più grandi che non la portano per particolari fragilità. La Difesa -conclude l’Ansa- ha messo in campo 11 laboratori in 8 regioni per affiancare nello screening le Asl, sotto pressione con l’aumento dei positivi. Finora il personale militare ha effettuato circa 20 mila tamponi in 470 scuole.