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Centri di riabilitazione, 8 consiglieri comunali di Pozzuoli contro il Dumping

Centri di riabilitazione, 8 consiglieri comunali di Pozzuoli contro il Dumping
  • Pubblicato6 Novembre 2022

POZZUOLI – Otto consiglieri comunale del comune di Pozzuoli hanno sottoscritto un documento politico in merito al Dumping contrattuale subito dagli operatori della riabilitazione. Il testo è stato indirizzato al presidente della giunta regionale e al presidente della commissione sanità della Regione Campania.

IL DOCUMENTO – «In queste ore, i lavoratori del settore della riabilitazione sono in agitazione. Facendo seguito a una modifica del CCNL di lavoro, infatti, i proprietari/imprenditori dei centri di riabilitazione privata e/o convenzionata con la Regione Campania hanno scelto di promuovere la sottoscrizione di un modello contrattuale (cd. contratto AIAS) con tutele sensibilmente ridotte rispetto ai contratti attualmente vigenti. -scrivono Del Vaglio, Figliolia, Iasiello, Ismeno, Maione, Sebastiano, Villani e Tozzi – Come si apprende dalle agitazioni sindacali, il nuovo contratto potrebbe prevedere minori tutele (giorni di malattia non retribuiti, integrazione parziale della maternità, riduzione dei giorni di ferie) e decurtazioni salariali fino al 40%. Sebbene tale modifica contrattuale sia avallata dal CCNL, appare evidente che una simile scelta contrasta con lampanti esigenze di carattere sociale e/o assistenziale. Invero, in un momento storico come quello attuale, in cui le famiglie risultano grandemente vessate da rincari, ed in un contesto socioeconomico precario, la sottoscrizione di un contratto con simili caratteristiche risulta un’operazione imprenditoriale e devastante sul piano sociale.
Ciò anche in considerazione del livello elevatissimo di utili comunque conseguito dalle società private che gestiscono i centri di riabilitazione nell’ultimo esercizio finanziario, che rende la riduzione dei salari e delle tutele per i lavoratori (il cuore pulsante di tali attività) assolutamente ingiustificata. La modifica contrattuale, del resto, non risulta coerente nemmeno con i più basilari principi di assistenza territoriale. Le cure riabilitative, soprattutto se a vantaggio dei minori, rappresentano infatti un servizio miniale di tutela della persona, in grado di incidere enormemente sullo stile di vita e sul benessere psicologico del paziente. Per tale ragione, al duplice scopo di assicurare la continuità dei trattamenti dei pazienti e garantire maggiori tutele ai lavoratori del settore, chiediamo che la Regione Campania avvii un tavolo di confronto per rimodulare le clausole previste dal contratto. In questo senso, il Consiglio Regionale potrebbe dar seguito all’ordine del giorno n. 331 del 20 dicembre 2021, approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale, che impegnava la Giunta, inter alia, regionale a farsi promotrice presso il Governo nazionale affinché si garantisse l’uniformità qualitativa delle prestazioni a carico del SSN e a tutela delle imprese che, applicando il CCNL di categoria, subiscono una forte discriminazione. Analogamente, stabilire per legge rigidi criteri di accreditamento che tengano conto delle condizioni dei lavoratori e dei contratti effettivamente applicati, potrebbe costituire il primo passo per ristabilire maggiori tutele per tutti i lavoratori.
È tempo che i territori ed i Comuni, primo baluardo per le proprie comunità, facciano rete e collaborino in questo senso con gli enti sovraordinati. Oltre le differenze politiche ma nell’esclusivo interesse dei pazienti e dei lavoratori.»