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CALCIO/ Il Monte di Procida cresce sotto la guida di Ezio Monaco – L’INTERVISTA

CALCIO/ Il Monte di Procida cresce sotto la guida di Ezio Monaco – L’INTERVISTA
  • Pubblicato6 Novembre 2015

2015-11-06 16.22.19MONTE DI PROCIDA – Dopo la striscia di risultati positivi del Monte di Procida, il Monte di Pricoda sabato è chiamato ad una sfida molto importante contro il Don Guanella in netta ripresa, utile per consolidare la posizione in classifica e donare maggiore consapevolezza al team. Ezio Monaco è un allenatore  giovane che vanta già grandi esperienze, con l’esperienza dell’Equipe Campania, e soprattutto la Lega Pro a Pomezia, non dimenticando la bella esperienza svolta con il Monteruscello Calcio della Famiglia Ruta, una delle realtà più importanti per il calcio giovanile in Campania.

TALAMO  E GLI ALTRI – L’allenatore vanta tra le sue “scoperte”calcistiche: Nicola Talamo Classe ’96 che ha allenato al Monteruscello Calcio e al Sora e ora è attaccante del Latina in serie B, Giusppe Pezzella classe ’97 con il Mister sempre nel Monteruscello Calcio e ora presente nella prima Squadra del Palermo, Davide Biraschi classe ’94 con Monaco nella Lega Pro a Pomezia e ora difensore centrale dell’Avellino in B.
Ezio Monaco è un allenatore che vive in simbiosi con la sua Squadra, adora il Presidente e lo Staff dirigenziale del Monte di Procida, che gli mostrano massimadisponibilità e credibilità.

LO SCUGNIZZO EZIO – Lo “scugnizzo” del calcio, che vive 24 h su 24 h la sua passione per lo sport più bello del mondo, afferma «A settembre sono stato contattato dal Presidente del Monte di Procida, che mi ha proposto di allenare questa Squadra di giovani, in cui i più grandi sono un ’87 e un ’89, per il resto sono classe, ’94 ’95, ’96,’97. All’inizio ho registrato qualche problema sulla mentalità di questi ragazzi, che ora però pian piano stanno capendo che lavorare è importante e di fatti arrivano i primi risultati positivi e ognuno di loro sta davvero migliorando».

L’ESPERIENZA CON L’EQUIPE – Ciò che ha formato Mister Monaco è stata l’importante esperienza con l’Equipe Campania, e di fatti lo stesso allenatore sostiene «Per me ciò che mi permesso di capire come approcciarmi con Squadre di Giovani, è stata senza dubbio, l’esperienza con l’Equipe Campania:il mio amico Antonio Trovato, mi ha dato la possibilità di allenare una fucina di calciatori importanti. Questo contesto di aiuta ad “allenarsi” ed ad “allenare”, sul campo hai 120 giocatori, in un campo da 100 metri per 50, e riesci ad allenarli tutti. Impari a svolgere il lavoro atletico, tecnico e tattico, e soprattutto motivazionale verso questi giovani leve del calcio alle quali devi far capire che con l’allenamento, il sacrificio e non mollando mai, arriva la squadra che ti dona un’opportunità in questo splendido mondo».

IL SUO MONTE DI PROCIDA – Parlando del suo Monte di Procida «La mia squadra attualmente ha purtroppo, un organico limitato, per via di vari infortuni e squalifiche, però tengo a sottolineare che questa squadra sta crescendo sempre di più, perché sono tutti ragazzi volenterosi che stanno capendo che non è la categoria che fa il professionista, ma è il professionista che fa la categoria. Quindi i miei ragazzi vengono in orario al campo, si allenano a tremila all’ora come gli chiedo io, e tutto questo sta portando alla striscia di risultati positivi in Campionato». Chiedendo del “gioiellino” Lucignano, Monaco evidenzia «Non sono abituato a parlare del singolo calciatore perché è il gruppo che vince le partite, però c’è da riconoscere che Lucignano in 8 partite ha siglato ben 6 goal. E’ un under, classe ’98, che sta dimostrando che in questa categoria può fare la differenza. Quindi se continuerà a lavorare con questa umiltà e cercherà di migliorarsi allenamento dopo allenamento, come sta facendo, mi auguro che possa raggiungere il calcio che conta. E’ un ragazzo umile, disponibile ed educato».

LE SPERANZE – Monaco chiude «Auguro ai miei ragazzi di migliorare di categoria, sperando che qualche giovane di prospettiva possa calcare qualche campo importante, naturalmente devono tenere sempre a mente che nel calcio nessuno regala niente, quindi se loro continuano a lavorare bene, come stanno facendo, può darsi che qualche addetto ai lavori li noti, e li faccia entrare in un calco di certi livelli che è una cosa fantastica».