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BACOLI-MDP/ A Cappella il primo market dove la spesa si paga col volontariato

BACOLI-MDP/ A Cappella il primo market dove la spesa si paga col volontariato
  • Pubblicato9 Novembre 2016

14962690_10209685812574167_8656455123271162212_nBACOLI/MDP – C’è un luogo, al confine tra le due Municipalità limitrofe di Bacoli e Monte di Procida, in cui le famiglie in temporaneo disagio economico potranno fare la spesa senza dover spendere i propri soldi. Un vero e proprio minimarket, dove gli acquisti si pagano in “monete speciali”: ore di volontariato. E’ “Arca, l’Emporio della Solidarietà”, allestito in via Cappella ed inaugurato nel pomeriggio di ieri. Fautrici della lodevole iniziativa, che non ha eguali in Campania, sono l’Associazione La Casetta Onlus e la Fondazione Progetto Arca Onlus, con sede a Milano, impegnate in prima linea in progetti volti a sostenere le famiglie indigenti in terra flegrea.

I DATI – Secondo il rapporto 2016 su povertà ed esclusione pubblicato dalla Caritas, infatti, in Italia sono un milione e 582mila le famiglie in povertà assoluta, oltre di 4,5 milioni di individui, il numero più alto dal 2005. Non si tratta di un disagio economico, ma della forma più grave di indigenza, quella di chi non riesce ad accedere a quei beni e servizi necessari per una vita dignitosa. Dal 2007 la percentuale di persone povere è più che raddoppiata passando al 7,6%. Ancora una volta è il Mezzogiorno a vivere la situazione più difficile, qui si concentra il 45,3% dei poveri di tutta la nazione.

casetta1IL MARKET SOLIDALE – Per questo nasce “Arca”, il market solidale con tratti molto innovativi. Primo fra tutti, la possibilità per i clienti di “ricambiare” il servizio ricevuto tramite ore di volontariato da prestare secondo le proprie possibilità, competenze e predisposizioni. Gli acquisti all’Emporio della Solidarietà funzioneranno così: ci sarà una tessera a punti da caricare non con i soldi, ma con tempo e impegno in opere di volontariato. Con questa special card si potrà fare la spesa. Un mutuo scambio tra chi ha tempo, ha un reddito basso o è disoccupato a favore di chi a sua volta ha bisogno. Spiega così Anna Gilda Gallo, presidente de “La Casetta Onlus”, il sentire da cui nasce il progetto: «Nella profonda problematicità della nostra vita c’è bisogno di una voce che gridi “non temere”. Io credo che l’uomo si debba liberare da quel che si è messo addosso o da quel che gli hanno messo addosso, l’inclusione, quindi, è importante perché solo così l’essere scopre la relazione e la capacità di amare». «A Milano, a Roma, ora a Napoli, e domani in altre città italiane: Progetto Arca vuole essere presente per aiutare le famiglie in difficoltà, che hanno il bisogno e il diritto di riprendersi e ricominciare a vivere – commenta Laura Nurzia, vicepresidente della Fondazione – E aiutare per noi significa innanzitutto soddisfare i bisogni primari attraverso beni semplici proprio come quelli alimentari, ma significa anche guardare oltre l’assistenza, credendo in un futuro di autonomia e integrazione sociale per tutti. Questo è il valore imprescindibile della dignità della persona».

14947458_10209686277665794_7713154228503003656_nUN SUPPORTO PER 40 FAMIGLIE – Insomma, un vero e proprio punto vendita in una nuova dimensione di scambio, ove non sono le monete a far da padrone, bensì il tempo. Inoltre, tra gli scaffali vi si potrà trovare di tutto, non soltanto beni di prima necessità. All’inizio ci saranno oltre dieci prodotti fissi, come pasta, riso, olio, latte ma l’idea è quella di ampliare la catena della solidarietà coinvolgendo i commercianti flegrei, e non solo. Il progetto, finanziato interamente da La Casetta e Progetto Arca, senza l’ausilio di fondi pubblici, in questa prima fase sarà rivolto a quaranta famiglie, venti di Monte di Procida e venti di Bacoli, individuate direttamente dai Servizi Sociali con i quali è stato sottoscritto un apposito protocollo di intesa. Prima di prestare la propria opera, tutti i clienti seguiranno una formazione al volontariato direttamente con Anna Gallo, presidente de “La Casetta Onlus”. Sarà un’occasione per imparare a rapportarsi col prossimo in difficoltà, ma anche per conoscere predisposizioni e competenze secondo le quali ogni persona sarà impiegata.