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AMICI ANIMALI/ La leishmania, come combattere il contagio

AMICI ANIMALI/ La leishmania, come combattere il contagio
  • Pubblicato8 Luglio 2014
Un cane affetto da leishmania
Un cane affetto da leishmania

di Simona Vitagliano

ANIMALI – La leishmania è una malattia veicolata da parassiti (protozoi) attraverso pappataci/flebotomi, insetti simili a una zanzare, che vivono prevalentemente in zone umide e con presenza di materiale organico, terriccio, pietre ammassate in abbondanza e simili. In generale sono le femmine a pungere e, se infette, a farlo anche più volte al giorno per cibarsi del sangue che fuoriesce poi dalle punture.

 

CHI COLPISCE – La Leishmania colpisce prevalentemente i cani, con conseguenze più serie, ma ci sono stati rari casi anche di Leishmania felina e umana. L’uomo occidentale però risponde diversamente all’eventuale contrazione della malattia, spesso c’è solo un manifestarsi a livello cutaneo con vesciche o lesioni che poi guariscono da sole; in Paesi del Medio Oriente invece, probabilmente anche perchè c’è una cura minore dell’igiene, e in generale in esseri umani particolarmente immunodepressi come gli infetti di HIV, la malattia ha un potere decisamente maggiore per cui può arrivare anche a forme più importanti come quelle che riguardano le mucose e/o gli organi interni, e degenerare. Di Leishmania felina si parla molto poco, i casi accertati dopo il primo, avvenuto nei primi anni del 1900, sono stati dell’ordine di qualche decina: la vera epidemia seria riguarda i cani, purtroppo, che sembrano molto più facili al contagio che, per loro, può diventare addirittura mortale.

 

COME AVVIENE IL CONTAGIO – Questi insetti tendono a pungere nelle ore serali, dal tramonto all’alba del giorno dopo, tentando di succhiare il sangue dai posti più glabri che trovano, per cui sono più a rischio, evidentemente, i cani a pelo corto, anche se comunque bisogna proteggere tutte le razze dei nostri amici. Se gli insetti sono “sani” non c’è problema per nessuno, se invece gli insetti sono portatori di Leishmania allora il cane può venire infettato, e viceversa, se un cane infetto viene punto da un insetto sano, sarà lui a fornire le Leishmanie all’insetto che quindi poi potrà contagiare qualche altro quattrozampe, e così via. E’ un cerchio chiuso che porta a una sola via possibile: la prevenzione.

 

IL CONTAGIO – Le zone endemiche in Italia si trovano maggiormente nel Centro/Sud ma anche al Nord sono stati segnalati alcuni casi, probabilmente a causa di turisti che, dal sud o da altre parti d’Europa, sono andati in vacanza con i loro amici, purtroppo, infetti. I sintomi più evidenti della malattia sono vesciche e escoriazioni che si rendono evidenti in zone come naso, giunture delle zampe, dita, contorno occhi, la stessa sintomatologia che poi si riflette anche all’interno, danneggiando poi con il tempo gli organi interni e la loro funzionalità. Altro sintomo è l’ingrossarsi dei linfonodi, che al tatto si sentono essere diventati come “palline”. Il tipo di reazione al contagio però è diverso da cane a cane, c’è chi non mostra segni sul corpo, casi in cui animali risultati positivi al test sono rimasti asintomatici anche per anni, diventando però portatori sani della malattia. Altri addirittura sembra abbiano sviluppato degli anticorpi alla malattia. Nel resto dei casi però, la Leishmania è una malattia che presenta sintomi inconfondibili, che va prevenuta e, se contratta, curata. L’Asl Veterinaria qui in Campania, essendo malattia endemica, mette a disposizione un’analisi del sangue gratuita (obbligatoria) all’anno per tutti i cani padronali, per tenere sotto controllo la diffusione della malattia: basta informarsi su www.anagrafecaninacampania.it per scoprire a quale Asl si appartiene.

 

LA CURA E LA PREVENZIONE – Esistono alcuni percorsi curativi che in certi casi hanno persino fatto regredire la malattia fino ad estinguersi, se presa in tempo, ed altri nuovi sono in fase di sperimentazione. Vale la pena sempre tenere i propri animali al sicuro con antiparassitari, collari e shampoo anche repellenti, tenendo sempre presente però che se ci sono gatti in casa è bene evitare prodotti con piretrina che per loro è velenosa. Inoltre è buona prevenzione non farli dormire in giardino di notte d’estate, dopo il tramonto tenerli il più possibile in casa e adoperarsi, se si può, con zanzariere a maglie strette per evitare che i parassiti possano entrare in casa.