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Alla scoperta del mondo delle ostriche: da Pozzuoli parte il nuovo corso per ostricari «Al via anche le coltivazioni nel Lago Fusaro»

Alla scoperta del mondo delle ostriche: da Pozzuoli parte il nuovo corso per ostricari «Al via anche le coltivazioni nel Lago Fusaro»
  • Pubblicato1 Febbraio 2024

POZZUOLI – Da Pozzuoli all’Abruzzo per portare, nel mondo della ristorazione italiana, la nuova figura professionale dell’ostricaro. L’AIOST, prima associazione italiana degli ostricari, ha dato il via alla seconda edizione dei corsi che si terranno a Battipaglia, Ortona e Pozzuoli. «Il nostro obiettivo è di creare una rete di appassionati. Ci piacerebbe vedere una carta delle ostriche nei ristoranti portata ai tavoli così come avviene per i vini, con personale esperto che fornisce ogni tipo di informazione al cliente. Le ostriche sono uno scrigno del nostro territorio e da questo punto di vista l’Italia sta crescendo per quanto ne concerne il consumo. In questa direzione che stiamo andando anche verso la creazione di nuovi impianti per la coltivazione di ostriche» ha spiegato Daniele Testa, presidente di AIOST durante la conferenza di presentazione dei corsi andata in scena nei locali del rinomato ristorante Punto Nave, a Pozzuoli.

LE COLTIVAZIONI – Il primo tassello per la coltivazione di ostriche nostrane sarà posto nel lago Fusaro e nel lago di Fondi, dove a breve sarà attivato un monitoraggio igienico-sanitario per la realizzazione di nuovi impianti. Una prima volta nell’epoca moderna, che affonda le radici nel passato come ha spiegato Fabio Postiglione, presidente di Mytilus Campaniae «La nostra è una vecchia tradizione che affonda le radici nell’epoca romana. I francesi tornarono al Fusaro per capire le tecniche di coltivazione delle ostriche messe in atto dai Borboni che a loro volta avevano replicato i romani. A distanza di secoli stiamo a parlare di ciò che i nostri antenati facevano millenni fa. Come per i vini, possiamo dire che non abbiamo nulla da invidiare ai nostri cugini francesi»

I CORSI – Durante l’incontro è stato presentato il secondo corso di I livello che avrà inizio a marzo e che formerà nuovi ostricari dopo i trenta della prima edizione. Far parte di AIOST rappresenta un’immersione nel fascinante mondo delle ostriche e dei frutti di mare, offrendo l’opportunità di partecipare a corsi, eventi e congressi legati all’Ostricoltura. Diventare ostricaro si configura come un’importante chance per professionisti della ristorazione e appassionati, permettendo loro di approfondire le tematiche di un mercato ancora poco conosciuto, e di accedere al mondo del lavoro con un approccio culturale, igienico-sanitario e tecnico di alto livello. I corsi, coordinati da professionisti di ogni settore di riferimento, mirano a formare la figura dell’ostricaro. Quest’ultimo non solo diventa portavoce della cultura del mare ma assume anche un ruolo rilevante in ambito professionale. I corsi – che si terranno a Battipaglia, Ortona e Pozzuoli – sono suddivisi in 10 lezioni. Due ore divise da parte teorica e parte pratica di degustazione. Si parte dalla storia dell’ostricoltura, le tecniche di apertura, passando per l’anatomia e la fisiologia dei molluschi bivalvi, analizzando tutti gli aspetti igienico sanitari. Tecniche di degustazione, di allevamento. Un corso a tutto tondo volto a formare una figura importante che sarà il punto di riferimento nella ristorazione di mare di qualità.

L’AIOST – L’associazione è nata da un’idea di Daniele e Simone Testa, proprietari del ristorante Punto Nave, insieme ad Alessio Cutino, Manager e consulente della ristorazione. Daniele Testa riveste il ruolo di Presidente, mentre Alessio Cutino è il Vice presidente e responsabile della formazione. Fin dall’inizio, hanno siglato un protocollo d’intesa con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, diretto dal Dr. Antonio Limone, per avviare percorsi formativi seri destinati agli ostricari della ristorazione. Questi esperti avranno il compito di selezionare le ostriche da proporre ai clienti e di illustrarne le proprietà, contribuendo così a elevare l’esperienza gastronomica nei locali.

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