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Cronaca Primo Piano

A Pozzuoli spaccio di droga e racket dalle “giovani leve” della camorra: l’allarme dell’Antimafia

A Pozzuoli spaccio di droga e racket dalle “giovani leve” della camorra: l’allarme dell’Antimafia
  • Pubblicato7 Aprile 2022

POZZUOLI – È stata pubblicata la relazione sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, presentata al Parlamento dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Nelle 537 pagine della relazione del primo semestre del 2021 si fa riferimento anche alle organizzazioni criminali presenti a Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Fusaro e Monte di Procida, dove sono attivi gli “eredi” dei clan Longobardi-Beneduce e del clan Pariante.

IL VUOTO – Nella provincia occidentale il panorama criminale che negli ultimi anni è stato connotato da stabili equilibri evidenzierebbe recentemente una situazione di significativa effervescenza favorita da un vuoto di potere per l’assenza di figure di particolare carisma. Ciò starebbe favorendo spinte autonomistiche di giovani leve che cercano di affermarsi sul territorio. – si legge nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia – Sul territorio di Pozzuoli e a Quarto risulterebbe tuttora attivo il clan Longobardi-Beneduce nonostante i suoi affiliati ed elementi di vertice siano stati colpiti negli anni da numerosi provvedimenti cautelari. Il sodalizio infatti continuerebbe ad esercitare una forte pressione estorsiva in danno di piccoli imprenditori e commercianti dell’area flegrea gestendo, altresì, lo spaccio di stupefacenti soprattutto nel Rione Toiano e Monteruscello. Recenti attività info-investigative registrano fibrillazioni legate al tentativo di un nuovo gruppo composto da fuoriusciti del clan di conquistare l’egemonia sul territorio soprattutto per il controllo dello spaccio di stupefacenti e del racket. In tale ottica potrebbe inquadrarsi il ferimento con colpi di arma da fuoco di un pregiudicato avvenuto ad opera di ignoti il 25 giugno 2021″.

IL CLAN PARIANTE – Nei comuni di Bacoli e Monte di Procida non si registrano elementi di novità rispetto al semestre precedente. Estorsioni e traffici di droga rappresentano anche il «core business» del clan Pariante, da oltre un ventennio attivo a Bacoli e Monte di Procida. Al vertice ci sono Gennaro Pariante, figlio del boss pentito Rosario e nipote di Vincenzo, boss degli Scissionisti di Secondigliano.