MONTE DI PROCIDA/ Monitoraggio acque, insorge il comitato “Terra dei Fuochi”


di Manuela L.Cuccurese
MONTE DI PROCIDA – E’ polemica sulla vicenda del monitoraggio delle acque e i fondali marini costieri, tra l’amministrazione locale e il “Comitato Terra dei Fuochi e dei Veleni – Monte di Procida”, che denuncia la “mancanza di considerazione e spreco di denaro da parte dell’Ente”.
LA RICHIESTA – Nel consiglio comunale monotematico del 10 ottobre 2013, il Comitato aveva chiesto di effettuare le analisi delle acque prospicienti la costa e di verificare eventuali contaminazioni di siti come Via Ruoppo, Via Panoramica e l’Acquamorta, ricordando come già nel 2009 il professor De Vivo avevo rivelato, in un suo studio, la significativa presenza di metalli pesanti nelle acque nostrane, e che più volte si era ignorata la proposta di uno studio delle acque del Monte di Procida con l’ausilio del CNR, che sarebbe costato 12 mila euro e avrebbe detto tutto sulla salute del nostro mare, sostengono nel Comitato.
L’ACCUSA – Dopo due mesi da quel consiglio, a dicembre 2013, il Comune faceva sapere di aver contattato il dottor Fevola della “Oceanix”, società di consulenza e servizi nel settore oceanografico, che avrebbe consegnato a breve una relazione con le indicazioni circa la tipologia di analisi da fare e i preventivi di spesa tra cui sarebbe stato scelto il meno oneroso. Il tutto, con la promessa, da parte dell’amministrazione, di collaborare e tenere aggiornati i cittadini e le associazioni sullo stato dei lavori. Una promessa che i membri del “Comitato Terra dei Fuochi e dei Veleni” dicono non sia stata mantenuta, a dispetto delle continue richieste senza alcuna risposta di partecipare e collaborare alla fase di pianificazione dei lavori, affidati nel frattempo al Dipartimento di Biologia Marina della “Federico II”, per una spesa di 14.640 euro.
LA PROTESTA – Così il seminario pubblico avente come oggetto lo stato e le prospettive future degli ecosistemi marino-costieri del nostro territorio, tenuto dall’amministrazione locale il 10 febbraio scorso, è stata la goccia che fa traboccare il vaso. Sul manifesto del Comitato, che nei prossimi giorni tappezzerà le strade di Monte di Procida si legge, infatti, che “gli stessi consulenti dell’Ente hanno evidenziato l’inutilità delle analisi delle acque e i fondali di “Acquamorta” effettuate nelle modalità già commissionate alla “Federico II”. Perciò i membri richiederanno a gran voce all’amministrazione comunale “la rettifica o la sospensione dell’incarico” per evitare quello che, per loro, “rappresenta l’ennesimo spreco di denaro pubblico”.