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Il comune di Bacoli installa boe senza autorizzazione e la Soprintendenza blocca il cantiere

Il comune di Bacoli installa boe senza autorizzazione e la Soprintendenza blocca il cantiere
  • Pubblicato20 Novembre 2025

BACOLI – Ha del clamoroso ciò che è successo a largo di Punta Pennata. Sabato scorso vi avevamo parlato del rinvenimento, da parte dei carabinieri subacquei e della Soprintendenza Metropolitana di Napoli, di un cantiere di ormeggi, presumibilmente, abusivi a largo di Punta Pennata, proprio all’imbocco del vecchio porto romano di Miseno. Ebbene, l’intervento dei militari aveva suscitato curiosità tra gli addetti ai lavori e anche negli stessi cittadini bacolesi per due semplici motivi che si sono, poi, tramutati in due domande: come mai il sindaco social non ha parlato di questo intervento? E l’altra domanda: com’è possibile che nessuno si sia mai accorto di questo cantiere con tanto di pontone in quella zona di mare molto trafficata? Queste due domande hanno poi trovato le risposte qualche giorno dopo, quando sono stati divulgati i dettagli dell’operazione messa in campo dal Nucleo Operativo subacqueo dell’Arma dei Carabinieri e della Soprintendenza Abap per l’Area Metropolitana di Napoli.

L’OPERAZIONE – Il cantiere in questione era stato aperto da 15 giorni e riguardava, incredibilmente, l’installazione comunale di boe intelligenti per l’ormeggio di natanti. Lavoro che era già stato preannunciato dal sindaco due anni fa in questo post: “È una conquista storica! Stiamo per istituire l’Area Marina Protetta all’isolotto di Pennata. Vogliamo tutelare il tesoro dello Schiacchetiello. Mai più barche ovunque, e devastazione della flora e della fauna marina. Ma boe intelligenti per accogliere un numero limitato di natanti. Telecamere. E ripopolamento della posedonia. Ci riusciamo grazie ai fondi del PNRR. Ed alla sinergia con l’Ente Parco dei Campi Flegrei e l‘ISPRA. Non potevamo più tollerare che questo angolo di paradiso venisse presa d’assalto da migliaia di barche, ancore, attracchi selvaggi. Mettendo a rischio anche l’incolumità di tantissimi bagnanti. Oltre che l’ecosistema. Dobbiamo puntare su un turismo sostenibile, di qualità. Capace di accogliere, nel rispetto delle regole. Ne parliamo al TgR Campania. E non solo. Ringrazio il presidente Francesco Maisto, che ha accolto le nostre istanze. Difendiamo la nostra costa. Ringrazio Ettore De Lorenzo, che ha dato voce a questo progetto ambizioso. Insieme, possiamo tutto. Un passo alla volta”. Un cantiere che non sarebbe stato autorizzato dalla Soprintendenza che è dovuta intervenire, con urgenza, per evitare danni alle strutture archeologiche subacquee, presumibilmente, presenti in quello spazio di mare nei pressi di Punta Pennata.

PARADOSSO COMUNALE -Proprio il Comune, l’anno scorso, aveva aperto una sinergia con la Soprintendenza Metropolitana di Napoli per mappare tutta l’area archeologica subacquea che va dal Castello di Baia a Capo Miseno. Un lavoro che aveva portato anche ad alcuni ritrovamenti archeologici nella rada di Miseno. E, dunque, appare alquanto paradossale che il Comune installi ormeggi in aree che lui stesso ha chiesto di mappare dal punta di vista archeologico. E solo grazie al pronto intervento della Soprintendenza, a seguito di alcune segnalazioni, sono stati scongiurati danni alle strutture.